Artigiani in pensione prima: le porte dell’Ape sociale sono aperte

Fra i beneficiari di Ape Sociale da quest’anno ci sono molte professioni artigiane in precedenza escluse. Ecco quali sono e quali requisiti bisogna avere per fare domanda di pensione.
2 anni fa
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ape sociale

Ape Sociale è uno dei temi di discussione della prossima riforma pensioni. Lo “scivolo” pensionistico riservato a certi lavoratori particolarmente disagiati dovrebbe diventare strutturale dal 2023.

Anzi, si prevede un allargamento della platea dei beneficiari. L’intenzione del governo è quella di favorire la pensione anticipata a 63 anni di età a più soggetti, come già avvenuto estendendo il diritto a più categorie di lavori usuranti.

Artigiani in pensione prima con Ape Sociale

Da quest’anno 23 categorie professionali sono aggiunte alla lista dei beneficiari di Ape Sociale.

Si tratta di mansioni riconducibili ad attività gravose o usuranti. E fra queste rientrano molte attività artigianali.

Dagli operatori per la cura estetica (barbieri, parrucchieri, estetisti e massaggiatori) ai panettieri, casari, pasticcieri, pastai, tessitori, calzolai, tintori, orafi eccetera. A ricordarlo è l’Inps con la circolare n. 62 del 25 maggio 2022 con la quale si ricordano le novità introdotte con la legge di bilancio 2022.

Le nuove professioni gravose

Tra le nuove professioni gravose che hanno diritto ad accedere ad Ape Sociale spiccano – come da lista aggiornata – le seguenti attività artigianali:

barbieri e parrucchieri, estetisti e truccatori, mugnai, pastai, panettieri, degustatori di bevande e prodotti alimentari, casari, pasticcieri, gelatieri, tintori, calzolai, fabbri, falegnami, vetrai, orafi, sarti, tessitori, tintori, ceramisti, terracottai, vasai, curvatori, lavandai, verniciatori, pittori, gommisti, elettrauto, installatori, incisori e meccanici di precisione.

Per tutti il requisito indispensabile è quello di avere raggiunto una età anagrafica di 63 anni e di aver versato almeno 36 anni di contributi. A condizione che le predette attività siano state svolte per almeno 6 anni negli ultimi 7 oppure per almeno 7 negli ultimi 10. Beneficio che, peraltro, si può cumulare con lo sconto sino a 2 anni previsto per le lavoratrici madri.

La domanda di verifica per Ape Sociale va presentata all’Inps: dal 1 gennaio al 31 marzo (istanza tempestiva), dal 1 aprile al 15 luglio e dal 16 luglio al 30 novembre (istanza tardiva). Una volta espletate le pratiche di verifica, l’ente di previdenza comunica:

  1.  il riconoscimento delle condizioni indicando la prima decorrenza utile se è sufficiente la copertura finanziaria rispetto al monitoraggio,
  2.  il riconoscimento delle condizioni con differimento dell’Ape in caso di insufficiente copertura finanziaria.
    In questa ipotesi solo dopo il monitoraggio è comunicata la data utile.

it will come


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Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

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