La detrazione per spese asilo nido spetta anche in caso di assistenza domiciliare. Vediamo, tuttavia, in questo caso i requisiti da rispettare.
Stiamo parlando della detrazione fiscale del 19% riconosciuta a fronte di spese sostenute dai genitori per il pagamento di rette relative alla frequenza di asili nido pubblici e privati.
Lo sgravio fiscale spetta secondo il principio di cassa. Quindi, ad esempio, spetta per le spese “pagate” nel 2021 indipendentemente dall’anno scolastico a cui si riferiscono.
La detrazione asilo nido domiciliare
Come si evince dalla Circolare n. 7/E del 2021, tra le spese detraibili asilo nido, rientrano anche quelle per:
- la frequenza delle c.d. “sezioni primavera” che assolvono alla medesima funzione degli asili nido
- il servizio fornito nella provincia autonoma di Bolzano ai sensi della legge provinciale n. 8 del 1996 dagli assistenti domiciliari definiti Tagesmutter (c.d. “mamma di giorno”).
Nel caso di cui al punto 2) si tratterebbe di una sorta di asilo nido “domicilare”.
è necessario verificare di volta in volta l’affinità dei presupposti e delle finalità del servizio di assistenza domiciliare all’infanzia a quelle degli asili nido, nonché la conformità dello svolgimento delle attività, quanto a modalità gestionali e caratteristiche strutturali.
Limite massimo di spesa e documenti da conservare
In ogni caso il legislatore prevede un limite massimo di spesa ammessa alle detrazione. Per quelle 2021 è fissato in 632 euro per ciascun figlio che frequenta l’asilo nido ed è ripartita tra i genitori in base all’onere da ciascuno sostenuto a prescindere dall’ammontare del reddito complessivo.
Ai fini dello sgravio fiscale è necessario conservare il documento di spesa (fattura, bollettino di pagamento della retta, ecc.) e la ricevuta di pagamento (che deve essere tracciabile).
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