Chi paga gli assegni familiari?
L’assegno viene pagato dal datore di lavoro, per conto dell’INPS, ai lavoratori dipendenti in attività, in occasione del pagamento della retribuzione. In alternativa, è direttamente l’INPS che paga l’assegno se il richiedente è:
- addetto ai servizi domestici;
- iscritto alla gestione separata;
- operaio agricolo dipendente a tempo determinato;
- lavoratore di ditte cessate o fallite;
- beneficiario di altre prestazioni previdenziali.
L’INPS effettua il pagamento tramite bonifico presso ufficio postale o mediante accredito su conto corrente bancario o postale, indicando nella domanda il codice IBAN.
Assegni familiari: come fare domanda
Se il richiedente svolge attività lavorativa dipendente, la domanda va presentata al proprio datore di lavoro utilizzando il modello ANF-DIP. In tal caso, il datore di lavoro deve corrispondere l’assegno per il periodo di lavoro prestato alle proprie dipendenze, anche se la richiesta è stata inoltrata dopo la risoluzione del rapporto, nel termine di prescrizione di cinque anni.
Nei casi d’inclusione di componenti nel nucleo familiare (es. genitori separati, componenti maggiorenni inabili, etc.) o ai fini dell’aumento dei limiti reddituali (es. componente minorenne inabile) è necessario allegare al Mod. ANF-DIP l’Autorizzazione ANF precedentemente richiesta all’INPS.
Quando si perde gli assegni familiari?
Il diritto all’assegno per il nucleo familiare cessa alla fine del periodo in cui vengono a mancare le condizioni per il riconoscimento dello stesso, ad esempio:
- nel caso di separazione legale dal coniuge decade per l’ex coniuge, mentre, resta valido per i figli affidati;
- nel caso di raggiungimento della maggiore età del figlio non inabile a proficuo lavoro.
Circolare n. 87 del 18 maggio 2017
Allegato 1 (limiti di reddito)
Modello: ANF-DIP
Fonte: INPS
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