L’assegno è un titolo di credito, che assegna al titolare il diritto di riscuotere la somma indicata su di esso. E’ uno strumento di pagamento molto utilizzato per la sua comodità e sicurezza, essendo un’alternativa all’uso del contante. Ma non tutti gli assegni sono uguali. Avete sentito parlare di assegno circolare e di quello bancario? Adesso vi spieghiamo la differenza, tutt’altro che formale. Iniziamo dall’assegno bancario. Esso viene emesso dal titolare di un conto corrente, acceso presso una banca.
Rischi da emissione assegno bancario
Tuttavia, potrebbe anche accadere che il titolo sia stato emesso scoperto, volontariamente o meno, ovvero senza che sul conto collegato risulti una giacenza sufficiente per provvedere al pagamento. A quel punto, la banca blocca l’operazione e invia immediatamente al cliente un sollecito di copertura entro i 60 giorni successivi. Fatto sta, quindi, che il beneficiario di un assegno bancario potrebbe incorrere nel rischio di inadempienza da parte del debitore-emittente. Vero è, che nei termini previsti dalle norme, l’assegno può essere oggetto di protesto, ma nel frattempo il pagamento non avviene. Diverso è il caso di un assegno circolare, perché a differenza di quello bancario è sicuro. Infatti, qui il cliente si presenta allo sportello della banca e consegna al funzionario (in contante o con addebito immediato sul conto corrente) la somma necessaria a coprire il pagamento. Dunque, nel momento stesso dell’emissione dell’assegno circolare, questi risulta già coperto, per cui il destinatario ha la certezza che riceverà la somma indicata sul titolo, quando si presenterà allo sportello.