Assegno di Inclusione da 500 euro al mese, ecco perché è troppo basso

Le vere cifre dell'Assegno di Inclusione, la scala di equivalenza e perché effettivamente con il reddito di cittadinanza si prendeva di più.
3 mesi fa
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reddito di infanzia
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L’Assegno di Inclusione è una misura che ha sicuramente lasciato delusi molti beneficiari, specialmente coloro che precedentemente percepivano il reddito di cittadinanza. La sorpresa più grande per questi ultimi è stata quella di ricevere un importo inferiore rispetto a prima, anche a parità di composizione del nucleo familiare e di reddito. Un nostro lettore, appartenente a una famiglia che prima beneficiava del reddito di cittadinanza e ora dell’Assegno di Inclusione, rappresenta un esempio lampante di questo fenomeno, ovvero di un taglio degli importi rispetto al sussidio precedente.

“Buonasera, sono Franco, un beneficiario dell’Assegno di Inclusione. Ho un quesito da porvi. Ho 59 anni, sono senza lavoro. Mia moglie ha 63 anni, anche lei senza lavoro. Viviamo in una casa di proprietà di mia sorella, in comodato d’uso gratuito. A carico abbiamo nostro figlio di 27 anni, unico figlio, anch’egli senza lavoro. Non capisco perché prima ricevevo oltre 800 euro di reddito di cittadinanza e oggi prendo solo 500 euro. Non riesco a vivere così, e credo che nessuno ci riuscirebbe. Potete aiutarmi a capire cosa sta succedendo?”

Assegno di Inclusione da 500 euro al mese: ecco perché è troppo basso

L’Assegno di Inclusione, come il reddito di cittadinanza, distingue tra due componenti per quanto riguarda l’importo ricevuto dai beneficiari. Una parte è costituita dall’integrazione al reddito, che è pari a 500 euro per il singolo. E viene calibrata sulla base di una scala di equivalenza. L’altra componente riguarda il ristoro del canone di affitto, che può arrivare fino a 280 euro al mese per chi vive in una casa con contratto di locazione regolarmente registrato.

La componente dell’integrazione al reddito è quella che interessa il nostro lettore: vivendo in una casa in comodato d’uso gratuito, non ha diritto alla componente relativa all’affitto. E, poiché il suo nucleo familiare ha un reddito e un ISEE pari a zero, percepisce 500 euro, un importo calcolato solo per la moglie.

Spiegheremo il motivo di ciò.

Assegno di Inclusione più basso del Reddito di Cittadinanza: ecco perché

Abbiamo menzionato la scala di equivalenza in relazione all’importo dell’Assegno di Inclusione, poiché, partendo da 500 euro, l’importo aumenta in base al numero di componenti del nucleo familiare del richiedente.

Per fare un esempio, se un componente vale 500 euro al mese, due componenti, di cui uno minorenne, valgono 600 euro (scala 1,2). Due adulti valgono 700 euro, mentre tre adulti, come nel caso della famiglia del nostro lettore, valgono 900 euro. Tuttavia, questo calcolo si applica solo ai soggetti che rientrano nei criteri del sussidio. Queste scale di equivalenza erano perfettamente valide per il reddito di cittadinanza, ma lo sono meno per l’Assegno di Inclusione.

I beneficiari dei sussidi sono diminuiti rispetto al passato

L’Assegno di Inclusione ha infatti una platea di beneficiari notevolmente inferiore rispetto al reddito di cittadinanza. Questa misura è destinata principalmente a persone di età superiore ai 60 anni, minorenni, persone che si prendono cura di familiari minori o disabili, persone prese in carico dai servizi socio-assistenziali o invalidi.

A causa di queste distinzioni, una famiglia come quella del lettore, che con il reddito di cittadinanza riceveva 900 euro di sussidio considerando tutti e tre i componenti, oggi riceve un assegno di soli 500 euro. Questo perché, ai fini del calcolo, viene considerata solo la moglie del lettore. L’unica con più di 60 anni di età e l’unica a rientrare nella platea dei beneficiari del sussidio.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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