Assegno di inclusione. Importi e requisiti nel decreto Lavoro

Nel decreto Lavoro trova posto il nuovo assegno di inclusione, da verificare l'ISEE e altri parametri espressamente citati dal decreto
2 anni fa
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Un sostegno economico solo per chi non è nelle condizioni oggettive di poter lavorare; questo quanto prevede il decreto Lavoro con il nuovo assegno di inclusione che prende il posto del reddito di cittadinanza.

L’assegno potrà essere richiesto solo dai nuclei familiari in condizioni di povertà, nei quali è presente alternativamente almeno una persona con disabilità; un minorenne; un ultra-sessantenne.

La richiesto dell’assegno passa dal possesso di specifici requisiti relativi alla cittadinanza o all’autorizzazione al soggiorno del richiedente, alla durata della residenza in Italia e alle condizioni economiche.

Il beneficio mensile, di importo non inferiore a 480 euro all’anno esenti dall’IRPEF, sarà erogato dall’INPS.

Vediamo nello specifico quali sono i requisiti da rispettare per ottenere l’assegno di inclusione.

Il nuovo assegno di inclusione che prende il posto del reddito di cittadinanza

Dal 1° gennaio 2024, l’assegno di inclusione sostituirà il reddito di cittadinanza. I percettori del reddito di cittadinanza e della pensione di cittadinanza, continueranno a ricevere il sussidio sino alla naturale scadenza e comunque non oltre il 31 dicembre 2023.

Come si legge nel comunicato stampa del Governo, l’assegno di inclusione è una misura di contrasto alla povertà ossia un’integrazione al reddito in favore dei nuclei familiari che comprendano almeno uno tra:

  • una persona con disabilità;
  • un minorenne;
  • un ultra-sessantenne.

Detto ciò, l’assegno non potrà essere inferiore a 480 euro annui e arrivare ad un importo così individuato:

  • euro 6.000 annui (500 euro al mese),
  • ovvero euro 7.560 se il nucleo familiare è composto da persone tutte di età pari o superiore a 67 anni ovvero da persone di età pari o superiore a 67 anni e da altri familiari tutti in condizioni di disabilità grave o di non autosufficienza.

Tali importi andranno comunque moltiplicati per il corrispondente parametro della scala di equivalenza (da 1 a 2,3). Dunque, a seconda della composizione del nucleo familiare,  l’assegno potrà essere superiore a 6.000/7.560 euro.

Assegno di inclusione. Quali requisiti per averlo?

Per ottenere dall’INPS l’assegno di inclusione, il richiedente deve rispettare una serie di requisiti (cumulativamente):

  • essere cittadino dell’Unione Europea o suo familiare che sia titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, ovvero cittadino di paesi terzi in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo, ovvero titolare dello status di protezione internazionale, di cui al decreto legislativo 19 novembre 2007, n. 251;
  • al momento della presentazione della domanda, residente in Italia per almeno cinque anni, di cui gli ultimi due anni in modo continuativo;
  • residente in Italia, tale requisito è esteso ai componenti del nucleo familiare che rientrano nel parametro della scala di equivalenza.

I requisiti economici

In merito ai requisiti economici, il nucleo familiare del richiedente deve essere in possesso congiuntamente di:

  1. un ISEE in corso di validità, non superiore a euro 9.360; nel caso di nuclei familiari con minorenni;
  2. un valore del reddito familiare inferiore ad una soglia di euro 6.000 annui moltiplicata per il corrispondente parametro della scala di equivalenza.

Se il nucleo familiare è composto da persone tutte di età pari o superiore a 67 anni ovvero da persone di età pari o superiore a 67 anni e da altri familiari tutti in condizioni di disabilità grave o di non autosufficienza, la soglia di reddito familiare è fissata in euro 7.560 annui, moltiplicata secondo la medesima scala di equivalenza.

Sempre per quanto riguarda i requisiti economici, il nucleo familiare deve avere:

  • un valore del patrimonio immobiliare (case, terreni, ecc.), come definito ai fini ISEE, diverso dalla casa di abitazione di valore ai fini IMU non superiore a euro 150.000, non superiore ad euro 30.000;
  • un valore del patrimonio mobiliare, come definito ai fini ISEE, non superiore a una soglia di euro 6.000, accresciuta di euro 2.000 per ogni componente il nucleo familiare successivo al primo, fino a un massimo di euro 10.000, incrementato di ulteriori euro 1.000 per ogni minorenne successivo al secondo; i predetti massimali sono ulteriormente incrementati di euro 5.000 per ogni componente in condizione di disabilità e di euro 7.500 per ogni componente in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza, come definite a fini ISEE, presente nel nucleo.

Questi sono i principali requisiti che il richiedente l’assegno di inclusione e il suo nucleo familiare devono rispettare sia al momento della richiesta dell’assegno sia nei mesi rispetto ai quali si riceve l’accredito mensile.

Andrea Amantea

Giornalista pubblicista iscritto all’ordine regionale della Calabria, in InvestireOggi da giugno 2020 in qualità di redattore specializzato, scrive per la sezione Fisco affrontando tutte le questioni inerenti i vari aspetti della materia. Ha superato con successo l'esame di abilitazione alla professione di Dottore Commercialista, si occupa oramai da diversi anni, quotidianamente, per conto di diverse riviste specializzate, di casi pratici e approfondimenti su tematiche fiscali quali fatturazione, agevolazioni, dichiarazioni, accertamento e riscossione nonché di principi giurisprudenziali espressi in ambito di imposte e tributi.

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