Perché l’Assegno di Inclusione risulta essere di importo nettamente più basso del Reddito di Cittadinanza? Una domanda che molte famiglie si pongono da quando, il 26 gennaio scorso, hanno preso per la prima volta la ricarica del nuovo sussidio. L’Assegno di Inclusione infatti è ufficialmente in vigore. Ma le differenze con il precedente sussidio sono davvero elevate per molti nuovi beneficiari.
“Salve, sono Piera e sono una vostra assidua lettrice. Oggi volevo sapere se mi potete spiegare i motivi per cui il mio Assegno di Inclusione preso il 26 gennaio è di soli 350 euro.
Assegno di inclusione troppo basso? ecco le possibili cause
Se qualcuno pensava che Reddito di Cittadinanza e Assegno di Inclusione fossero la stessa cosa, si sbaglia di grosso. La nostra lettrice è una delle tante che si trova ad aver percepito una cifra molto inferiore a quella che si attendeva. Soprattutto molto inferiore al Reddito di Cittadinanza che percepiva in passato. Ogni caso è a sé stante naturalmente, perché le motivazioni che possono causare una erogazione di pochi euro per i beneficiari del nuovo sussidio sono davvero tante.
Partiamo per esempio dagli effetti del cambio di ISEE, che per il 2024 fa riferimento ai redditi e ai patrimoni del nucleo familiare del 2022 (quello 2023 faceva riferimento al 2021). Naturale che se l’ISEE 2024 è più alto dell’ISEE 2023, il sussidio è più basso. Perché Assegno di Inclusione e Reddito di Cittadinanza sono entrambi dei sussidi con una forte componente di integrazione al reddito.
I sussidi sono a integrazione del reddito familiare
In pratica partendo da una cifra pari a 500 euro al mese per il singolo, gli importi vengono commisurati al reddito posseduto nell’anno di riferimento.
Il caso della nostra lettrice, anche se siamo privi di alcune informazioni necessarie come l’età dei due genitori, potrebbe però partire da un altro caso. Avendo una figlia di 5 anni, pensiamo che siano due genitori al di sotto dei 60 anni di età. Questo fa sì che l’Assegno di Inclusione erogato non è altro che la quota spettante alla piccola.
I genitori non prendono nulla, perché non avrebbero diritto all’Assegno di Inclusione. Si rammenta infatti che la misura è stata introdotta per famiglie con fragilità al loro interno. Significa che è una misura destinata solo a famiglie con all’interno minorenni, over 60 o invalidi. Proprio perché hanno una figlia sotto i 18 anni di età i nostri due coniugi hanno potuto chiedere il sussidio.
Reddito di Cittadinanza e Assegno di Inclusione non sono la stessa cosa
Il problema rispetto al Reddito di Cittadinanza è che i due maggiorenni presenti nel nucleo, essendo di età inferiore a 60 anni e non disabili, non entrano nella scala di equivalenza che porta al calcolo del sussidio in base alla composizione del nucleo familiare. Per il Reddito di Cittadinanza la misura per loro era calcolata su 3 componenti la famiglia.
Per l’Assegno di Inclusione il tutto è calcolato per un solo componente (la figlia piccola). I nostri due genitori però avrebbero una strada aggiuntiva che si chiama Supporto Formazione e Lavoro. Infatti, se hanno i requisiti utili a quest’altra misura, potrebbero prendere 350 euro a testa.
Il Supporto Formazione e Lavoro per i soggetti tra i 18 e i 59 anni di età
Il Supporto Formazione e Lavoro è l’altra misura che ha preso il posto del Reddito di Cittadinanza.
La procedura di richiesta di quest’altro sussidio non è differente da quella usata per l’Assegno di Inclusione. L’unica differenza tra i due sussidi è che il Supporto Formazione e Lavoro dura solo 12 mesi e costringe i beneficiari a seguire e partecipare a tutte le iniziative predisposte dai centri per l’impiego. Iniziative volte all’inclusione sociale e lavorativa dei beneficiari. A partire da proposte formative, di riqualificazione professionale e ricerca costante di un nuovo lavoro.