Assegno di maternità. Requisiti e nuovi importi 2025 (Comunicato Ufficiale)

L’assegno di maternità 2025 si aggiorna con un incremento dello 0,8% e soglia ISEE a 20.382,90 euro, da richiedere entro 6 mesi dalla nascita o adozione
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Assegno maternità del Comune, è compatibile con l'assegno unico?
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Il 2025 porta con sé importanti aggiornamenti in materia di sostegno alla maternità.

Nella Gazzetta Ufficiale di ieri Il Dipartimento per le Politiche della Famiglia ha pubblicato i nuovi importi relativi all’assegno di maternità 2025. Importi che saranno in vigore per tutto l’anno.

Come da prassi consolidata, l’adeguamento è stato effettuato in base all’indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), calcolato sulla media del 2024 e comunicato ufficialmente dall’Istituto di statistica il 16 gennaio scorso.

Grazie all’incremento pari allo 0,8%, l’assegno di maternità si riconferma un importante supporto economico, destinato a madri (e padri in casi particolari) che si trovano al di sotto di una specifica soglia di reddito definita dall’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE).

L’assegno di maternità

L’assegno di maternità – da non confondere con l’Assegno Unico e Universale – è una prestazione economica a carico dello Stato, gestita tramite i Comuni ma erogata dall’INPS. E’ rivolta alle mamme (o, in determinate situazioni, ai padri) che non beneficiano di un trattamento retributivo. O di altre tutele di maternità sufficienti.

È regolato dal D. Lgs. 151/2001, in particolare dagli articoli 74 e seguenti, e si pone l’obiettivo di sostenere economicamente la genitorialità nei primi mesi di vita o in caso di adozione del minore.

A differenza di altre agevolazioni più diffuse, come il già citato Assegno Unico, l’assegno di maternità non è universale.

È infatti legato alla condizione economica e reddituale della famiglia: verificata attraverso l’ISEE. In quest’ottica, rappresenta uno strumento di welfare mirato, pensato per la protezione delle categorie più vulnerabili.

Per ottenere l’assegno di maternità occorre soddisfare specifici requisiti anagrafici (essere cittadine italiane, di uno Stato UE o di un Paese extra-UE con permesso di soggiorno regolare) e reddituali (ISEE entro la soglia annua stabilita).

È necessario presentare la domanda entro sei mesi dalla nascita o dall’ingresso in famiglia (adozione o affidamento preadottivo) presso il Comune di residenza.

Allegando la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) aggiornata per il calcolo ISEE e la documentazione richiesta (ad esempio, documento d’identità valido e, se extra-UE, permesso di soggiorno).

L’ufficio comunale trasmette poi i dati all’INPS, che eroga l’assegno.

I nuovi importi per il 2025: l’adeguamento ISTAT e la soglia ISEE

L’adeguamento annuale dell’assegno di maternità deriva dalle disposizioni contenute nell’art. 13, comma 4, del D.P.C.M. 5 dicembre 2013, n. 159, le quali stabiliscono che gli importi delle prestazioni sociali legate all’ISEE vengano rivalutati in base alla variazione media dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo.

Per l’anno 2025, l’ISTAT ha comunicato ufficialmente il 16 gennaio 2025 che questa variazione è pari allo 0,8%.

Nella pratica, ciò si traduce in un incremento degli importi dell’assegno di maternità 2025 rispetto all’anno precedente. In particolare, secondo la notifica pubblicata in Gazzetta Ufficiale, le novità sono:

  • Assegno mensile di maternità: l’importo pieno, riconosciuto in misura intera ai nuclei familiari con un ISEE entro la soglia stabilita dalla legge, sale a 407,40 euro mensili.
  • ISEE massimo per l’accesso: la soglia di reddito, oltre la quale non è possibile beneficiare dell’assegno o si ha diritto soltanto a quote ridotte, viene fissata a 20.382,90 euro.

Nel 2024 l’assegno di maternità era pari a 404 euro.

Questi riferimenti si applicano ai casi di: nascita, affidamento preadottivo e adozione senza affidamento disciplinati dall’articolo 74 della legge 26 marzo 2001, n. 151.

È fondamentale tenere presente che tali valori sono stati determinati sulla base dei dati forniti dall’ISTAT.

La procedura è stata confermata dall’INPS attraverso i propri canali istituzionali. E successivamente ripresa dai principali portali che si occupano di prestazioni sociali.

Grazie a questo aggiornamento, l’assegno di maternità 2025 cerca di mantenere il suo potere di acquisto. Aiutando in particolare le madri lavoratrici atipiche o disoccupate che non godono di altre forme di tutela economica.

Occorre sottolineare che, se l’ISEE risulta superiore alla soglia o non è presentato, la famiglia non potrà ricevere la misura per intero. Ma in alcuni casi potrebbe comunque avere diritto a importi parziali (in presenza di specifici requisiti, sempre da verificare con l’INPS).

Riassumendo.

  • Aggiornamento 2025: L’assegno di maternità viene rivalutato dello 0,8% (indice ISTAT FOI), con importo mensile pieno di 407,40 euro e soglia ISEE fissata a 20.382,90 euro.
  • Caratteristiche della misura: È un sostegno economico rivolto a madri (o padri in casi specifici) che non percepiscono altre indennità di maternità sufficienti, regolato dal D. Lgs. 151/2001 e gestito tramite i Comuni con erogazione INPS.
  • Requisiti: Essere cittadine italiane/UE/extra-UE con regolare permesso, avere un ISEE entro i limiti annuali e presentare domanda entro 6 mesi dalla nascita/adozione, allegando la DSU aggiornata.
  • Soglia di reddito: Se l’ISEE supera il limite o non viene presentato, non si accede all’assegno intero, sebbene possano esistere forme parziali in casi particolari (sempre previa verifica con l’INPS).Obiettivo
  • della rivalutazione: Mantenere il potere d’acquisto del beneficio e fornire un aiuto concreto alle famiglie economicamente più vulnerabili nei primi mesi di vita o all’arrivo del minore.

Andrea Amantea

Giornalista pubblicista iscritto all’ordine regionale della Calabria, in InvestireOggi da giugno 2020 in qualità di redattore specializzato, scrive per la sezione Fisco affrontando tutte le questioni inerenti i vari aspetti della materia. Ha superato con successo l'esame di abilitazione alla professione di Dottore Commercialista, si occupa oramai da diversi anni, quotidianamente, per conto di diverse riviste specializzate, di casi pratici e approfondimenti su tematiche fiscali quali fatturazione, agevolazioni, dichiarazioni, accertamento e riscossione nonché di principi giurisprudenziali espressi in ambito di imposte e tributi.

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