Arrivano le prime sentenze di attuazione del principio rivoluzionario espresso dalla Cassazione sull’assegno di divorzio. Come era prevedibile, il dispositivo che ha sganciato il calcolo dell’importo dell’assegno divorzile, ma prima ancora del diritto stesso al mantenimento finito il matrimonio, dal tenore di vita durante il vincolo coniugale, era destinato a fare scuola. E a Milano i giudici non hanno perso tempo per uniformarsi.
Ex moglie, quando è autosufficiente economicamente
Il Tribunale di Milano, con sentenza del 22 maggio 2017, ha infatti recepito in pieno il nuovo orientamento costituzionale in merito all’assegno di divorzio stabilendo che il coniuge che arriva a guadagnare una cifra che si avvicina a mille euro, non ha diritto all’assegno di divorzio.
Sulla base dei nuovi principi il Tribunale di Milano è dunque arrivato, nel caso di specie, alla conclusione di una “prognosi negativa in merito alla spettanza dell’assegno di divorzio” in capo alla ricorrente. Non è stato dunque, sulla base di quanto sopra esposto, riconosciuto il diritto all’assegno di divorzio.
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