L’Assegno di Inclusione (ADI) rappresenta una delle principali misure di contrasto alla povertà attualmente in vigore in Italia. Introdotto per sostituire il Reddito di Cittadinanza, l’ADI è destinato ai nuclei familiari in condizione di svantaggio economico e sociale, e prevede un contributo economico mensile erogato dall’INPS a chi rispetta determinati requisiti.
Per il mese di aprile 2025, l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale ha ufficializzato le date dei prossimi versamenti, confermando la consueta suddivisione tra nuovi beneficiari e coloro che già percepiscono la misura.
Cos’è l’assegno di inclusione
L’Assegno di Inclusione non è solo un sussidio economico. Si tratta, infatti, di una politica di welfare volta all’integrazione sociale e professionale dei soggetti più fragili.
Si rivolge a famiglie che si trovano in difficoltà economiche, con un indicatore ISEE aggiornato e conforme ai limiti stabiliti.
A partire dal 2025, il valore soglia dell’ISEE è stato innalzato a 10.140 euro, rispetto ai precedenti 9.360 euro, ampliando così la platea dei possibili beneficiari. Questo adeguamento tiene conto dell’andamento inflattivo e delle mutate condizioni economiche generali, offrendo sostegno a una fascia più ampia di cittadini.
Chi ha diritto all’ADI
Per accedere al beneficio, secondo i parametri fissati e come modificati dalla manovra di bilancio 2025, è necessario far parte di un nucleo familiare che:
- Abbia un ISEE inferiore a 10.140 euro;
- Risieda in Italia da almeno cinque anni;
- Non possieda immobili o patrimoni mobiliari superiori a determinati limiti stabiliti dalla normativa;
- Rispetti i requisiti di reddito e composizione familiare indicati dall’INPS.
Inoltre, i componenti del nucleo devono essere disposti a partecipare a percorsi di inclusione attiva, come formazione, orientamento e ricerca di lavoro, quando richiesto dai servizi sociali o dai centri per l’impiego.
Quando avviene il pagamento assegno inclusione (ADI) Aprile 2025
Per evitare sovrapposizioni e gestire al meglio le pratiche, anche per il mese di aprile l’INPS ha previsto due distinte finestre temporali per l’erogazione dell’assegno:
- Entro il 18 aprile: riceveranno il primo pagamento coloro che entrano per la prima volta nel programma dell’ADI.
- Il 27 aprile: è il giorno fissato per il versamento ai beneficiari già attivi nei mesi precedenti.
Questo calendario INPS di aprile 2025 rispecchia l’approccio seguito finora per la gestione della misura, volto a garantire tempestività nei pagamenti e chiarezza nei confronti degli aventi diritto.
Lavoro e ADI: cosa è consentito e cosa no
Uno degli aspetti più rilevanti dell’Assegno di Inclusione è la possibilità, per i percettori, di svolgere attività lavorative. Tuttavia, la normativa impone alcuni limiti precisi.
È possibile mantenere il diritto all’ADI anche in presenza di attività lavorative regolari, a patto che il reddito da lavoro non superi la soglia di 3.000 euro annui. Questo tetto è stato fissato per permettere ai beneficiari di avviare o proseguire percorsi professionali senza perdere immediatamente l’accesso al sostegno economico.
Va comunque segnalata ogni variazione reddituale, anche minima, che riguardi uno o più componenti del nucleo familiare. L’omissione di queste comunicazioni può determinare la sospensione o la revoca del beneficio, oltre a pesanti conseguenze di natura amministrativa e penale.
Abusi e irregolarità: rischi e conseguenze
Non mancano i casi in cui l’Assegno di Inclusione viene percepito in modo illecito. Tra le irregolarità più frequenti si registra il fenomeno del lavoro nero, in cui chi riceve il sussidio continua a lavorare senza dichiarare le proprie entrate.
Questa condotta, oltre a essere eticamente discutibile, rappresenta una violazione grave della legge. L’INPS, anche attraverso controlli incrociati e segnalazioni, è in grado di individuare chi tenta di eludere i controlli. I trasgressori sono obbligati a restituire integralmente le somme indebitamente percepite, e in molti casi si vedono coinvolti in procedimenti penali.
È quindi fondamentale mantenere un comportamento trasparente, comunicando tempestivamente ogni variazione della situazione economica o familiare, al fine di evitare sanzioni e di garantire la continuità del sostegno.
ADI e percorsi di inclusione: non solo sussidio
L’Assegno di Inclusione è parte di un progetto più ampio di reinserimento sociale e lavorativo. Oltre al beneficio economico, l’ADI prevede infatti la presa in carico personalizzata da parte dei servizi sociali territoriali. Questi ultimi accompagnano i beneficiari in percorsi mirati, che includono:
- Formazione professionale;
- Avviamento al lavoro;
- Servizi di mediazione familiare;
- Supporto per l’autonomia abitativa.
L’obiettivo non è solo quello di alleviare una condizione economica difficile, ma di favorire il reinserimento attivo nella società, puntando su un modello inclusivo e sostenibile.
Riassumendo
- Pagamenti ADI aprile 2025: il 18 per nuovi, il 27 per continuativi.
- L’ADI supporta famiglie con ISEE sotto i 10.140 euro annui.
- È consentito lavorare, ma con reddito annuo massimo di 3.000 euro.
- Obbligo di comunicare ogni variazione economica all’INPS.
- Lavoro nero comporta sanzioni, revoca e obbligo di restituzione fondi.
- L’ADI prevede percorsi di inclusione sociale oltre al contributo economico.