Buongiorno.
Sarò breve: compirò 60 anni nel prossimo mese di giugno, lavoro senza discontinuità dal 12/12/78 (servizio militare riscattato, un poco di cassa integrazione e mobilità ma senza buchi), sono titolare di una pensione di invalidità con una invalidità al 100% da aprile 2015. (Già riconfermato il 2° triennio di invalidità).
La domanda è molto semplice: quando potrò andare in pensione senza penalizzazioni?
La pensione sarà unica e comprenderà sia quella di anzianità che quella di invalidità?
Assegno ordinario di invalidità e pensione
L’assegno ordinario di invalidità (visto che parla di rinnovo trimestrale suppongo si riferisca a quello) si trasforma automaticamente in pensione di vecchiaia al compimento dei 67 anni di età.
Avendo maturato, ad oggi, se come ho capito sta continuando a lavorare, 40 anni e 2 mesi di contributi. Se il riscatto del servizio militare si colloca prima della data di assunzione i contributi in suo possesso sono di 41 anni e 2 mesi circa e dovrebbe raggiungere il requisito di accesso alla pensione anticipata tra 1 anno e 8 mesi.
Ma finché percepisce l’assegno ordinario di invalidità non potrà accedere alla pensione anticipata. Il consiglio, quindi, potrebbe essere di non rinnovare l’assegno al prossimo rinnovo che dovrebbe essere ad aprile 2021, periodo in cui avrebbe abbondantemente raggiunto i requisiti di accesso alla pensione anticipata.
Come per la pensione anticipata?
Non rinnovando l’assegno, infatti, potrà presentare domanda di pensione anticipata e, avendo maturato il requisito contributivo da oltre 3 mesi, potrebbe accedere alla pensione il primo giorno del mese successivo a quello della presentazione della domanda. Presentando, invece, domanda di terzo rinnovo l’assegno ordinario di invalidità diverrebbe permanente e per accedere alla pensione dovrebbe attendere il compimento dei 67 anni per quella di vecchiaia.
In ogni caso prima di prendere qualsiasi decisione le consiglio, con estratto conto contributivo alla mano, di far esaminare la sua situazione da un patronato o da un professionista abilitato per non commettere passi affrettati e percorrere per lei la strada più conveniente (con la trasformazione in pensione di vecchiaia, infatti, l’assegno pensionistico, per legge, non potrà essere inferiore a quello dell’assegno ordinario di invalidità. Non rinnovando l’assegno ordinario, invece, perde questo privilegio nella pensione anticipata).