Se quando si firma un assegno, sul conto corrente non è depositata la cifra necessaria a coprirne l’importo, si trtatti di assegno scoperto.
Per chi firma un assegno scoperto ci sono risvolti penali o soltanto civili? Quali rischi si corrono se chi riceve l’assegno va ad incassarlo e non lo trova coperto?
Assegno scoperto: quali sanzioni
Per chi emette un assegno scoperto il rischio è quello di commettere un illecito amministrativo che può comportare una sanzione pecuniaria , la revoca del sistema, il protesto e l’iscrizione al Cai (Centrale di allarme interbancaria).
Per chi firma un assegno scoperto la sanzione minima è di 516 euro e quella massima di 3mila euro. La cifra aumenta se chi emette assegni a vuoto è recidivo o se l’importo dell’assegno supera i 10.329 euro. Se non si paga la sanzione amministrativo, poi, si rischia la reclusione.
Assegno scoperto: revoca del sistema e protesto
Per chi firma assegni scoperti, come abbiamo anticipato, c’è il rischio della revoca del sistema, ovvero la revoca di poter emettere assegni per 6 mesi dovendo, inoltre, restituire il libretto degli assegni alla banca. Un altro rischio che corre chi firma assegni a vuoto è il protesto, ovvero un atto siglato dal notaio che certifica il mancato pagamento che fa in modo che il nome del cattivo pagatore venga iscritto al Registro informatico dei protesti. In questo modo chi ha ricevuto l’assegno scoperto può ricorrere al Tribunale per ottenere la somma che gli spetta e il firmatario rischia ulteriori sanzioni.
Assegno scoperto: come evitare guai
C’è un solo modo per evitare revoca dal sistema, sanzioni e protesti. Dopo aver firmato un assegno scoperto l’interessato verrà contattato dal proprio istituto di credito. Per evitare sanzioni o protesto il firmatario deve pagare la cifra riportata sull’assegno maggiorata del 10% di penale, interessi e spese legali.