L’assegno sociale come pensione anche a 70 anni per chi prima non ne aveva diritto e come arrivare a 468 euro al mese 

La principale misura assistenziale dell’INPS per chi ha almeno 67 anni di età è l’assegno sociale che è l’alternativa alla pensione per chi non ha contributi versati.
2 anni fa
2 minuti di lettura
assegno sociale

Sono sostanzialmente due le motivazioni per cui il sistema INPS ha in organico una misura alternativa alla pensione come è l’assegno sociale. L’INPS eroga prestazioni assistenziali e previdenziali. Ed è una cosa che molti contestano dal momento che unendo previdenza e assistenza, i conti pubblici per l’INPS sono sempre passivi. L’assegno sociale è senza dubbio la principale prestazione assistenziale che eroga l’INPS e come dicevamo, per due motivi. Il primo è per dotare anche i contribuenti privi di contribuzione versata di una forma di tutela arrivati all’età pensionabile.

Il secondo invece è per sostenere persone che per redditi ed età hanno bisogno di uno strumento assistenziale. E si tratta di uno strumento che può essere percepito anche dopo i 67 anni di età, ovvero al variare di alcune condizioni che magari in precedenza non davano diritto alla fruizione. È un caso tipico è quello che ci proviene da un quesito di una nostra lettrice.  

“Buonasera, mi chiamo Marta e sono una donna di 71 anni di età che ha fatto sempre la casalinga. Ho appena deciso di lasciare mio marito, anch’esso di 71 anni di età e pensionato di suo con la pensione di anzianità da 1.400 euro al mese. Non ho mai presentato domanda di pensione sociale anche perché mi hanno sempre detto che per me questo diritto non esisteva. Infatti il reddito di mio marito, tra pensione e casa di abitazione, era troppo alto. Adesso che ho deciso di lasciarlo e di tornare a vivere da sola, nella casa che una volta era dei miei genitori e che oggi appartiene a me e ad altri 6 fratelli e sorelle che ho, posso presentare domanda? 

L’assegno sociale del 2022, ecco come funziona 

Il diritto all’assegno sociale come dicevamo scaturisce da due fattori. Il primo è la mancanza del diritto ad una prestazione pensionistica. Infatti l’assegno sociale è una alternativa a chi non matura un diritto autonomo alla pensione.

Come la nostra lettrice, che non ha mai versato contributi, anche chi magari non arriva ai 20 anni previsti per la pensione di vecchiaia, può optare per l’assegno sociale. Ma occhio all’altro fattore. Infatti bisogna restare dentro le soglie reddituali utili al beneficio. L’assegno sociale per l’anno corrente è pari a 468,28 euro al mese. Sull’assegno c’è anche il diritto alla tredicesima mensilità a dicembre.  

Niente pensione ma ecco l’assegno sociale, ma con quali requisiti? 

L’assegno sociale, che ha sostituito le vecchie pensioni sociali, ma che come funzionamento è identico, spetta a: 

  • Cittadini italiani; 
  • Cittadini comunitari; 
  • Extra comunitari; 
  • Residenti in Italia alla data della domanda; 
  • Soggetti con 10 anni di soggiorno continuativo in Italia; 
  • Soggetti con almeno 67 anni di età compiuti. 

Dal punto di vista del reddito, l’assegno spetta a chi ha zero redditi o a chi, single, non supera 6.085,43 euro annui o coniugati con redditi al di sotto di 12.170,86 euro sempre annui.  Il diritto all’assegno intero spetta a questi soggetti che rientrano in queste specificità reddituali. AL salire del reddito scende l’assegno erogato fino a decadere nel momento in cui l’importo dell’assegno superi le soglie reddituali prestabilite. 

Senza marito e senza reddito: il provvedimento diventa fruibile 

È evidente che la nostra lettrice non aveva diritto all’assegno sociale perché era il marito ad incidere redditualmente sul suo diritto alla prestazione. Infatti come detto, per i coniugati incidono i redditi di entrambi i coniugi. Ed ai fini del calcolo dell’importo dell’assegno sociale vanno considerati tutti i redditi al netto degli eventuali trattamenti di fine rapporto, dei redditi arretrati assoggettati a tassazione separata, dei trattamenti di famiglia, delle altre prestazioni assistenziali e della casa di abitazione. La nostra lettrice lasciando il marito, anche a 71 anni di età potrà richiedere l’assegno sociale.

Infatti come ipotizziamo, non ha altri redditi che possono minare il diritto a questo trattamento assistenziale. Avendo lasciato il marito, l’unico reddito che sembra lei abbia, è quello della casa dei suoi genitori per una quota pari ad 1/7 (insieme ad altri 6 fratelli o sorelle). E tra l’altro è la casa dove ha deciso di essere residente dopo la separazione dal marito. Significa che avendo praticamente zero redditi utili al calcolo del diritto all’assegno sociale, nulla la ostacolerà. E potrà prendere il beneficio massimo di 468,28 euro al mese.  

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

Lascia un commento

Your email address will not be published.