Assegno sociale, parte l’accertamento INPS sul reddito: cosa fare per evitare la sospensione

L'INPS avvisa i percettori dell'assegno sociale: c'è l'accertamento sulla propria situazione reddituale per verificarne il diritto
3 giorni fa
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assegno sociale
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L’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS) ha diffuso un nuovo messaggio, identificato con il numero 1173/2025, contenente importanti indicazioni relative all’assegno sociale, una misura economica destinata a chi si trova in condizioni economiche precarie.

Questo intervento assistenziale, vincolato a specifici requisiti reddituali, è concesso solo se il richiedente dimostra di non superare le soglie stabilite annualmente dalla normativa vigente.

Caratteristiche dell’assegno sociale

L’assegno sociale è una prestazione economica erogata dallo Stato per garantire un sostegno minimo a chi non possiede mezzi sufficienti per vivere dignitosamente. Non si tratta di un trattamento previdenziale basato sui contributi versati, ma di un aiuto economico fondato esclusivamente sulla verifica della situazione economica personale (e familiare, in caso di coniugi conviventi).

Il diritto a percepire l’importo dell’assegno sociale dipende infatti dal rispetto di precisi limiti reddituali, aggiornati ogni anno. La verifica del possesso di questi requisiti è fondamentale sia in fase di richiesta iniziale che per il mantenimento della prestazione negli anni successivi.

Obbligo di comunicazione reddituale

Un aspetto di fondamentale rilevanza, evidenziato nel messaggio INPS n. 1173 del 2025, riguarda l’obbligo per i beneficiari dell’assegno sociale di fornire la comunicazione reddituale. Questo adempimento è particolarmente rilevante nei casi in cui il percettore della prestazione non sia tenuto alla presentazione della dichiarazione dei redditi all’Agenzia delle Entrate oppure non abbia incluso nella stessa tutti i dati necessari per la valutazione da parte dell’INPS.

La mancata comunicazione dei redditi può determinare conseguenze significative per il beneficiario: l’Istituto previdenziale, infatti, ha già avviato una campagna di comunicazione destinata a coloro che non hanno adempiuto a tale obbligo per l’anno 2020, annunciando l’avvio di un procedimento che può condurre prima alla sospensione e, in un secondo momento, alla revoca definitiva dell’erogazione dell’assegno sociale.

Sospensione e revoca assegno sociale: le conseguenze della mancata comunicazione

La mancata trasmissione della situazione reddituale non è considerata una semplice dimenticanza formale, bensì un elemento determinante per la prosecuzione della prestazione. Quando l’INPS rileva l’assenza dei dati reddituali necessari per la verifica dei requisiti, procede innanzitutto con la sospensione temporanea dell’assegno sociale, che può essere successivamente tramutata in revoca definitiva, con la richiesta di restituzione delle somme indebitamente percepite, qualora venga accertata l’inesistenza dei requisiti.

L’azione preventiva avviata dall’INPS con l’invio delle comunicazioni è dunque un passaggio cruciale per evitare la perdita del beneficio. I destinatari di tali avvisi hanno la possibilità di regolarizzare la propria posizione trasmettendo i dati mancanti entro i termini indicati nella comunicazione ricevuta.

Come trasmettere i dati reddituali all’INPS

Per agevolare la regolarizzazione da parte dei beneficiari dell’assegno sociale, l’INPS ha messo a disposizione un’apposita procedura telematica sul proprio sito ufficiale. Accedendo all’area riservata “MyINPS”, e autenticandosi con una delle credenziali digitali previste – SPID di livello almeno 2, CNS (Carta Nazionale dei Servizi) oppure CIE 3.0 (Carta di Identità Elettronica) – è possibile accedere alla sezione “Ricostituzione reddituale per sospensione art.

35 comma 10bis D.L. 207/2008”.

In questa area, l’utente ha la possibilità di trasmettere i dati richiesti in modo sicuro e tracciabile, adempiendo così all’obbligo di comunicazione necessario per il mantenimento della prestazione.

Canali alternativi per la comunicazione

Non tutti i beneficiari dell’assegno sociale hanno familiarità con gli strumenti digitali, in particolare la popolazione più anziana, che costituisce una parte significativa dei destinatari di questa misura. Per questo motivo, l’INPS ha previsto canali alternativi per la trasmissione della documentazione reddituale.

È infatti possibile rivolgersi a istituti di patronato o ad altri intermediari autorizzati, che possono fornire assistenza nella compilazione e trasmissione della dichiarazione necessaria. Questo servizio è pensato per garantire supporto anche a chi si trova in difficoltà con le tecnologie digitali, assicurando comunque l’adempimento degli obblighi previsti dalla normativa.

Il contesto normativo per conservare l’assegno sociale

La necessità di comunicare i redditi ai fini del mantenimento dell’assegno sociale trova fondamento normativo nell’articolo 35, comma 10-bis del Decreto Legge n. 207 del 2008. Tale disposizione prevede la sospensione della prestazione in assenza dei dati reddituali necessari, proprio per evitare il protrarsi di erogazioni non dovute.

Il controllo periodico dei requisiti economici rappresenta una misura di tutela per il corretto utilizzo delle risorse pubbliche, ma anche una forma di equità sociale, affinché l’assegno sociale venga riconosciuto esclusivamente a chi si trova in reale stato di bisogno.

Riassumendo

  • L’assegno sociale è riservato a chi ha redditi inferiori ai limiti stabiliti.
  • L’INPS richiede comunicazione reddituale per confermare il diritto alla prestazione.
  • La mancata comunicazione può causare sospensione e revoca dell’assegno sociale.
  • I redditi vanno trasmessi online tramite il portale MyINPS con identità digitale.
  • Patronati e intermediari abilitati possono aiutare chi ha difficoltà digitali.
  • Il rispetto degli obblighi garantisce equità e corretto uso delle risorse pubbliche.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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