Assegno sociale per stranieri: il permesso di soggiorno non è sufficiente a dimostrare la permanenza legale in Italia

La verifica del periodo di soggiorno per stranieri ai fini della concessione dell’assegno sociale va verificata a parte.
2 anni fa
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L’Inps torna a fare chiarezza sul requisito indispensabile per la concessione dell’assegno sociale agli stranieri residenti in Italia. Si tratta di una misura a sostegno del reddito che vale oggi 503,27 euro al mese.

E’ riconosciuta, su richiesta, a partire dai 67 anni di età. E’ erogata dall’Inps alle persone residenti in Italia che si trovino in condizioni di disagio economico e non beneficiano di alcun trattamento pensionistico. Per gli stranieri è necessario dimostrare di aver soggiornato legalmente, in via continuativa, per almeno 10 anni nel territorio nazionale.

Assegno sociale e permesso di soggiorno di lunga durata

A tal proposito l’Inps ha precisato quali sono i requisiti specifici richiesti per ottenere l’assegno sociale per stranieri residenti in Italia. Con la circolare n. 1268 del 3 aprile 2023, l’Istituto richiama l’attenzione sulle procedure di verifica del soggiorno sul territorio nazionale. In particolare sono stati aggiornati i criteri di accertamento di tale requisito con quanto prescritto dalla legge n. 286/1998 in materia di rilascio del permesso di soggiorno Ue di durata 5 anni.

Nello specifico – spiega l’Inps – occorre scindere il decennio in due periodi quinquennali consecutivi verificando che in ciascuno dei due:

  • non si sia verificata un’assenza continuativa pari o superiore a 6 mesi dello straniero dal territorio nazionale;
  • non si sia verificata un’assenza complessiva superiore a 10 mesi dello stesso dal territorio nazionale.

Del resto, il permesso di soggiorno UE di lungo periodo, una volta conseguito, costituisce elemento probatorio del soggiorno legale continuativo in Italia per 5 anni. Il rinnovo dello stesso per altri 5 anni, senza soluzione di discontinuità, soddisfa formalmente il requisito richiesto di 10 anni per la concessione dell’assegno sociale. Ma non basta.

Col messaggio di cui sopra, l’Inps chiarisce che il permesso di soggiorno di per sé non è sufficiente a confermare la permanenza legale in Italia in via continuativa per 10 anni.

Il titolo di soggiorno, da solo, non è dimostrazione della permanenza effettiva e continuativa sul territorio nazionale. Allo scopo l’Inps effettua ulteriori verifiche (presso anagrafi comunali e le Questure) a conferma dei criteri di accertamento di cui sopra.

Requisiti necessari e perdita del diritto

Riepiloghiamo di seguito gli altri i requisiti da rispettare per richiedere l’assegno sociale:

  • età anagrafica (attualmente 67 anni);
  • cittadinanza italiana, della Repubblica di San Marino, comunitaria, di uno Stato appartenente allo Spazio Economico Europeo o Svizzera. Sono equiparati ai cittadini italiani i soggetti titolari dello status di rifugiato, di protezione sussidiaria o di permesso di soggiorno di lungo;
  • soggiorno legale nel territorio nazionale per 10 anni antecedenti alla domanda;
  • residenza in Italia, che deve sussistere al momento della domanda ai fini della concessione della provvidenza economica e deve permanere successivamente ai fini del mantenimento della prestazione.

L’importo dell’assegno sociale è stato aggiornato nel 2023 passando da 469,03 e 503,27 euro al mese per dodici mensilità. Detta cifra può essere percepita in misura intera o ridotta. I beneficiari che si recano all’estero per un periodo superiore a 29 giorni perdono il diritto (sospensione) e dopo un anno l’assegno sociale è revocato d’ufficio. La prestazione è quindi subordinata alla residenza effettiva ed abituale in Italia.

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

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