L’assegno sociale, come noto, è una misura di sussidio che spetta generalmente a chi non ha diritto alla pensione. Si può richiedere a partire dai 67 anni di età in presenza di bassi livelli di reddito.
Tuttavia ci si domanda se l’assegno sociale sia compatibile con qualche forma di pensione, magari indiretta o di reversibilità. Quindi anche in presenza di una piccola rendita Inps non maturata, ma di cui si può beneficiare.
Assegno sociale, requisiti
Per rispondere a questa domanda bisogna innanzitutto sapere quali sono i requisiti per avere diritto all’assegno sociale.
- Lo stato di bisogno economico;
- cittadinanza italiana e situazioni equiparate;
- residenza effettiva in Italia.
- reddito personale non superiore a 6.085,43 euro all’anno (12.170.86 euro se si tratta di persona coniugata).
Dal 1 gennaio 2022 l’importo dell’assegno sociale è pagato nella misura di 468,11 euro al mese per tredici mensilità. Può essere revocato in qualsiasi momento alla perdita dei requisiti di cui sopra.
Pensione e assegno sociale
Detto questo, vediamo se l’assegno sociale è compatibile con la pensione. Poiché, dal 1996 la misura ha sostituito la pensione sociale diventando a tutti gli effetti una prestazione di assistenza, le cose sono cambiate.
Mentre prima era possibile il cumulo delle due differenti prestazioni, oggi non è più permesso. A meno che non si superino i limiti di reddito di cui sopra. E, dal momento che la pensione costituisce reddito assoggettabile a Irpef, fa fede la soglia limite.
O meglio, se la pensione è bassa, l’assegno sociale funge da integrazione della stessa fino al limite di 6.085 euro all’anno. Ovviamente se la pensione fosse superiore a tale soglia, la prestazione sociale non sarebbe riconosciuta.
Ricapitolando, quindi, si ha diritto ad entrambe le prestazioni che non sono cumulabili fra loro, ma compatibili e di fatto solo integrabili fino alla soglia limite.