Bonus mamme single. Anche le mamme single possono cumulare l’assegno unico con l’assegno di maternità dei Comuni o maternità comunale.
Per l’anno 2022, l’assegno di maternità comunale, oggetto di rivalutazione Istat anno per anno, è pari a 354,73 euro mensili. Il diritto all’assegno decorre dalla data del parto, dell’affidamento preadottivo o dell’adozione senza affidamento.
Può durare per un periodo massimo di cinque mesi.
L’assegno di maternità comunale
L’assegno di maternità dei Comuni o maternità comunale, è riconosciuto dai Comuni ed è pagato dall’INPS (articolo 74 del decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 51).
Sul portale dell’Inps è ribadito che:
- il diritto all’assegno, nei casi di parto, adozione o affidamento preadottivo,
- spetta a cittadini residenti italiani, comunitari o stranieri in possesso di titolo di soggiorno (per la specifica della tipologia di permesso di soggiorno utile per la concessione del beneficio è necessario rivolgersi al proprio comune di residenza).
L’assegno spetta solo entro determinati limiti di reddito.
Coloro che richiedono l’assegno non devono essere già beneficiari di alcuna copertura previdenziale oppure devono averla entro un determinato importo fissato annualmente. Inoltre non devono essere già beneficiari di altro assegno di maternità INPS ai sensi della legge 23 dicembre 1999, n. 488.
Quanto spetta?
Per l’anno 2022, l’assegno, oggetto di rivalutazione Istat anno per anno, è pari a 354,73 euro mensili. Il diritto all’assegno decorre dalla data del parto, dell’affidamento preadottivo o dell’adozione senza affidamento.
Può durare per un periodo massimo di cinque mesi. Ciò a condizione che il/la neonato/a sia iscritto/a nella scheda anagrafica della richiedente per tutto il periodo. Nel totale, l’importo percepito a titolo di maternità comunale è pari a euro 1.773,65.
Attenzione, per quest’anno, l’assegno spetta a coloro che hanno un Isee non superiore a euro 17.747,58. Dunque, è necessario rispettare precisi limiti Isee per avere l’assegno mensile.
Il bonus in esame spetta anche alle mamme single.
Cumulo con l’assegno unico
Anche le mamme single possono cumulare l’assegno unico con l’assegno di maternità dei Comuni o maternità comunale.
L’assegno unico è disciplinato dal D.lgs 230/2021.
L’assegno è riconosciuto ai genitori anche divorziati:
- per ogni figlio minorenne a carico e, per i nuovi nati, decorre dal settimo mese di gravidanza;
- per ciascun figlio maggiorenne a carico, fino al compimento dei 21 anni di eta’, per il quale ricorra una delle seguenti condizioni: frequenti un corso di formazione scolastica o professionale, ovvero un corso di laurea; svolga un tirocinio ovvero un’attivita’ lavorativa e possieda un reddito complessivo inferiore a 8.000 euro annui; sia registrato come disoccupato e in cerca di un lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego; svolga il servizio civile universale.
L’importo riconosciuto a titolo di assegno unico varia in base all’ISEE. Le famiglie con Isee inferiore a 15mila euro, hanno diritto ai seguenti importi: per ogni figlio minore 175 euro mensili, importo che diminuisce con l’aumentare dell’Isee, fino ad arrivare a 50 euro mensili a figlio per Isee pari o superiori a 40mila euro.
Grazie al cumulo, il bonus mamme single può superare 2.000 euro totali in 5 mesi.