Il 1° gennaio 2022 è entrato in vigore il cosiddetto Assegno Unico Universale: il beneficio economico mensile, a disposizione di tutte le famiglie, per ogni figlio a carico dal settimo mese di gravidanza fino ai 21 anni di età, erogato dall’INPS sulla base della situazione economica del nucleo familiare di appartenenza e del numero di figli a carico, con criteri di universalità e progressività.
Il genitore può fare domanda per l’assegno unico familiare direttamente all’INPS o agli istituti di patronato. Al momento della presentazione della domanda è necessario essere in possesso della certificazione Isee.
Ad ogni modo, anche per quanto riguarda la presentazione delle domande di questo sussidio, non sono mancati i tentativi di frodi da parte dei soliti furbetti. In alcuni casi, c’è chi ha dichiarato anche dei figli in più. Ovviamente, l’autocertificazione non basta per ottenere l’Assegno Unico. L’INPS è tenuta ad effettuare tutti i controlli del caso e, in determinate circostanze, a rigettare l’istanza.
Assegno unico universale, cos’è e a chi spetta?
L’assegno unico universale consiste in un contributo a favore delle famiglie con figli a carico. L’assegno base, per un solo figlio e con ISEE fino a 15 mila euro, è pari a 175 euro al mese, ma l’importo del sussidio è parametrato in base a diversi fattori: Isee familiare, figli con disabilità, madri di età inferiore ai 21 anni ecc.
Ad ogni modo, lo stesso Istituto ha messo a disposizione sul proprio sito un simulatore gratuito che permetterà agli interessati di conoscere l’esatto importo spettante.
È possibile fare richiesta per l’assegno unico familiare, a partire dal 1° gennaio 2022, direttamente all’INPS o agli istituti di patronato; mentre, per i nuclei familiari percettori di Reddito di cittadinanza, l’INPS corrisponde l’assegno d’ufficio.
Indirizzi fittizi, numero figli e ISEE: ecco cosa ha scoperto l’INPS
Come già detto in apertura, i controlli da parte dell’INPS sulle istanze relative all’assegno unico familiare non si sono fatti attendere. Lo stesso Istituto ha così scovato gli immancabili furbetti, i quali, pur di ottenere il sussidio, avrebbero dichiarato il falso: da ISEE gonfiati, a indirizzi fittizi; c’è anche chi ha dichiarato di avere qualche figlio in più.
A dirla tutta, i tentativi di frode non sarebbero stati poi così tanti. Su un totale di circa 3 milioni di domande, il 98% delle stesse è stato accolto. Le altre richieste sono rimaste in sospeso, in attesa della presentazione da parte del richiedente di ulteriori documenti.
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