La grande novità introdotta dal primo marzo scorso per quanto riguarda le misure di welfare per le famiglie è senza dubbio l’assegno unico sui figli a carico fino a 21 anni di età. Una misura che ha stravolto il sistema di tutela dei nuclei familiari con prole, almeno per quanto riguarda le famiglie che hanno figli minorenni, o maggiorenni in determinate condizioni. È vero che l’assegno unico ha di fatto cancellato tutte le altre misure in favore delle famiglie fin qui conosciute, comprese le detrazioni per carichi di famiglia e gli assegni nucleo familiare.
“Buongiorno, vorrei chiedere alla redazione quale sarebbe la giusta procedura da seguire nel momento in cui il mio unico figlio compie 21 anni ed esce dall’assegno unico. Sono un lavoratore dipendente con moglie e figlio a carico. Dal primo marzo scorso mi hanno tolto gli assegni al nucleo familiare e le detrazioni per i miei due familiari a carico. Infatti ho presentato la domanda di assegno unico per mio figlio impegnato in un percorso di studio universitario. Il 18 settembre prossimo mio figlio compie 21 anni di età e a quanto ne so, l’assegno unico non mi tocca più. Mi ridaranno gli assegni per il nucleo familiare? Volevo sapere come devo procedere per bloccare l’assegno unico e ritornare a percepire i vecchi assegni per il nucleo familiare anche su mia moglie. E naturalmente, anche per le relative detrazioni per carichi di famiglia.”
Assegno unico e universale sui figli, occhio all’età
L’assegno unico e universale sui figli a carico fino ai 21 anni di età non compiuti è la misura unica che riguarda le prestazioni a sostegno delle famiglie.
Gli adempimenti a cui è chiamato il beneficiario dell’assegno unico
Nessun adempimento è in capo al beneficiario dell’assegno unico nel momento in cui un figlio compie 21 anni di età. Infatti l’INPS bloccherà automaticamente l’erogazione dell’assegno senza chiedere eventuali comunicazioni al beneficiario. L’assegno universale viene erogato compreso il mese in cui il figlio compie 21 anni di età. Infatti il beneficio verrà bloccato dal primo giorno del mese successivo a quello del compimento di questa età anagrafica.
Per gli ANF e le detrazioni la famiglia deve adoperarsi
Ma se per l’assegno unico il contribuente interessato non è tenuto a nessuna comunicazione all’INPS, diverso il caso dell’assegno per il nucleo familiare. Infatti nel momento in cui si perde il diritto all’assegno unico universale sui figli a carico, si rientra nelle misure precedenti. L’assegno unico bloccato perché il proprio figlio ha superato i 21 anni di età, apre per il lavoratore dipendente al ritorno a pieno titolo nel diritto a fruire di nuovo negli assegni per il nucleo familiare. In questo caso dovrà espletare le formalità di richiesta degli assegni direttamente dal sito dell’INPS con la procedura prestabilita che resta quella telematica.
Cosa occorre comunicare al datore di lavoro
Allo stesso modo oltre a tornare dentro il perimetro degli assegni per il nucleo familiare Il contribuente tornerà a pieno titolo nel diritto a godere delle detrazioni per carichi di famiglia. In altri termini dovrà provvedere a richiedere al proprio datore di lavoro l’applicazione delle detrazioni sia per la moglie a carico che per il figlio studente, che continua ad essere a carico fiscale del genitore. La classica comunicazione che ogni inizio hanno un datore di lavoro chiede al suo dipendente, deve essere prodotta a partire dal mese in cui il figlio compie i 21 anni di età. Dal primo giorno del mese successivo a quello del compleanno, queste famiglie passeranno di nuovo dall’assegno unico e universale agli assegni familiari e alle detrazioni per carichi di famiglia.
Ma lei è sicuro che dopo i 21 anni continui a spettare gli anf per figli a carico? La circolare INPS n. 34 del 28-02-2022 sembrerebbe escluderlo nella parte in cui afferma che “A seguito del compimento del ventunesimo anno di età dei figli, per i quali si ha diritto all’Assegno unico, si potrà presentare domanda per la prestazione AF ma esclusivamente per soggetti diversi dai figli.”