Assegno Unico e Universale sui figli a carico, aumento a febbraio ma non per tutti

Cosa cambia nel 2025 per l'assegno unico? Ecco cosa succede a febbraio e che aspettarsi anche per la mensilità di marzo.
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Cosa cambia nel 2025 per l'assegno unico? Ecco cosa succede a febbraio e che aspettarsi anche per la mensilità di marzo.
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Aumenta l’assegno unico e universale sui figli a carico sotto i 21 anni di età, questo ciò che adesso devono attendersi i contribuenti italiani che ormai da anni percepiscono ogni mese questa sorta di assegno familiare. Aumenti confermati per via del tasso di inflazione che arriveranno nel mese di febbraio insieme eventualmente ai conguagli spettanti per il mese di gennaio. Ma andiamo con ordine e vediamo cosa cambia per l’assegno unico universale sui figli a carico nel corso del 2025.

Assegno Unico e Universale sui figli a carico, aumento a febbraio ma non per tutti

Il versamento di gennaio per quanto riguarda l’assegno unico universale sui figli a carico non ha prodotto alcuna novità rispetto a quanto hanno percepito i beneficiari nell’ultima mensilità del 2024.

Perché il mese di gennaio è in salvaguardia nel senso che l’INPS continua ad erogare l’assegno anche se non è stato rinnovato l’ISEE da parte degli interessati. Adesso però con la mensilità di febbraio ecco che bisognerà fare i conti con le nuove soglie ISEE e quindi con eventuali cambiamenti di importo. A partire dal fatto che chi rientra nella prima fascia di ISEE e cioè coloro che prendono l’importo massimo di assegno unico universale sui figli a carico continueranno a percepire per tutto il 2025 i nuovi importi. Parliamo di quelli con gli aumenti che adesso verificheremo. Diverso invece il caso di chi per esempio ha un ISEE più alto e sfora il limite della prima fascia. In questo caso importi inferiori certamente rispetto al 2024.

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Con tanto di rivalutazione dell’assegno unico per i figli al di sotto dei 21 anni di età. Come detto a gennaio nulla è cambiato e l’Istituto di Previdenza Sociale ha erogato l’assegno unico con gli stessi importi ed in base ai vecchi ISEE. Da febbraio tutto cambia. Ed ecco la rivalutazione dello 0,8% come da tasso di inflazione ISTAT anche se previsionale e basato su 9 mesi del 2024 (da gennaio a settembre) e senza considerare l’ultimo trimestre che deve ancora essere analizzato in materia di incremento del costo della vita.
Se febbraio è il mese deputato per i nuovi importi dell’assegno unico al lordo degli aumenti per la perequazione, a marzo altra grande novità. Infatti chi a gennaio ha percepito un assegno unico più basso per via di ciò che abbiamo detto prima sull’uso del vecchio ISEE, si trova a credito. Nel senso che dovrebbe percepire anche la differenza di gennaio. Se non sarà caricata automaticamente con l’assegno unico di febbraio, questa differenza che genera il classico conguaglio a credito dei contribuenti, arriverà a marzo.

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Ed il 2025 non fa eccezione. Certo, parliamo di aumenti minimi, perché minimo è stato il tasso di previsione pari come detto allo 0,8%. I nuovi importi sono pari a 57,50 euro al mese per chi non ha un ISEE in corso di validità. Oppure per chi ha un reddito superiore a 45.824,71 euro. Per chi ha un ISEE fino a 17.227,33 euro l’importo 2025 è di 201 euro. Come tutti sanno gli importi variano in base a tanti fattori. Primo tra tutti il fatto che si tratti di figli piccoli, molto piccoli, minorenni e maggiorenni.
Per questi ultimi va considerata la metà degli importi prima citati, e cioè 28,70 euro per chi prende per i figli minorenni 57,50 euro. E 97,70 euro per quelli che invece per i minorenni prendono 201 euro. Naturalmente tra 17.227,33 euro e 45.824,71 euro di ISEE l’importo dell’assegno unico cala progressivamente.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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