Da quando è stato introdotto, l’Assegno Unico e Universale per i figli a carico è diventato la principale misura di welfare per le famiglie. Questo strumento ha sostituito molte delle precedenti agevolazioni, come l’assegno familiare per i figli a carico, il bonus bebè, il premio alla nascita e le detrazioni fiscali per i figli a carico.
Di fatto, è stata creata una prestazione unica che si applica a lavoratori dipendenti, autonomi, disoccupati e persino a chi percepisce un sussidio. In generale, non è necessario presentare l’ISEE per richiedere l’Assegno Unico, poiché basta inoltrare la domanda.
Oggi, tuttavia, rispondiamo a una nostra lettrice che sta per diventare mamma per la prima volta e desidera capire cosa deve fare, in particolare riguardo all’incasso dell’Assegno Unico prima del parto. È infatti possibile richiederlo già durante la gravidanza, grazie al fatto che ha sostituito il bonus mamma domani, noto anche come premio alla nascita, che veniva concesso alle donne in gravidanza dopo il settimo mese.
“Buonasera, sono una futura mamma e ho appena superato il settimo mese di gravidanza. Io e mio marito ci chiedevamo cosa dobbiamo fare ora, dato che sembra che l’Assegno Unico sia concedibile già dal settimo mese di gravidanza. Ho provato a collegarmi al sito dell’INPS e sono entrata nell’area dedicata alla domanda, ma non capisco come procedere. Devo per forza rivolgermi a un Patronato o potete aiutarmi voi?”
Assegno Unico figli a carico: per le mamme in dolce attesa, anche prima del parto
Prima dell’introduzione dell’Assegno Unico, le famiglie con figli beneficiavano del Bonus Bebè, che inizialmente era valido fino ai 3 anni del bambino, poi ridotto ai primi 12 mesi. Questa agevolazione prevedeva un’erogazione mensile. Oltre a ciò, i lavoratori dipendenti potevano usufruire delle detrazioni fiscali per i figli a carico e degli assegni familiari.
Un altro bonus molto popolare era il cosiddetto premio alla nascita. Il bonus mamma domani offriva un pagamento una tantum di 800 euro già dopo il settimo mese di gravidanza, pensato come un sostegno per le spese pre-parto e per prepararsi alla nascita. L’Assegno Unico, avendo incorporato tutte queste misure, include anche il bonus per le neo-mamme, ovvero il bonus mamma domani. Di conseguenza, può essere richiesto già dal settimo mese di gravidanza.
Decorrenza dell’Assegno Unico e presentazione della domanda: le differenze
Tuttavia, la possibilità di richiedere l’Assegno Unico non significa che si possa percepire l’importo prima della nascita del bambino. In questo senso, la nostra lettrice non ha potuto completare la domanda sul sito dell’INPS e nemmeno un Patronato o un altro professionista potrebbe aiutarla in questa fase.
Per presentare la domanda dell’Assegno Unico, oltre ai dati dei genitori, sono necessari anche i dati del bambino, come la data di nascita e il codice fiscale, informazioni che ovviamente non sono disponibili prima del parto. La decorrenza dell’Assegno Unico, come detto, parte dal settimo mese di gravidanza, quindi, una volta nato il bambino, presentando la domanda, l’INPS provvederà a versare anche gli arretrati relativi ai mesi precedenti al parto.
ISEE, nascita, decorrenza e tutte le particolarità del sussidio
È importante chiarire un punto: come abbiamo evidenziato in precedenza, l’ISEE non è strettamente necessario per presentare la domanda dell’Assegno Unico. Questo è vero, perché il diritto all’assegno non dipende dall’ISEE, ma dalla presentazione della domanda stessa. Tuttavia, l’ISEE serve per calcolare l’importo esatto dell’assegno, che diminuisce all’aumentare dell’ISEE del nucleo familiare.
Anche l’ISEE rappresenta un ostacolo per la percezione dell’Assegno Unico già dal settimo mese di gravidanza. Per ottenere l’importo corretto dell’assegno, il bambino deve essere inserito nella DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica) e nel nucleo familiare.
Se una famiglia ha già un ISEE in corso di validità, è consigliabile aggiornarlo con il neonato prima di presentare la domanda per l’Assegno Unico. Infatti, l’ISEE del nucleo familiare, senza il neonato, potrebbe risultare più alto. Inoltre, per calcolare correttamente l’importo, l’INPS potrebbe riscontrare un’anomalia tra la domanda di Assegno Unico e l’ISEE, erogando probabilmente un importo inferiore.