Assegno Unico, le istruzioni per il 2024: date, importi, domanda. Ecco la guida

Assegno Unico: istruzioni INPS 2024. Date, importi, domanda e informazioni utili per percepirlo la prima volta o in continuità di fruizione.
12 mesi fa
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L’Assegno unico e universale sui figli a carico è una misura che ancora nel 2024 tutti potranno utilizzare. Si tratta della misura unica che riguarda le famiglie con figli al di sotto dei 21 anni di età. Unica perché ha assorbito gli assegni per il nucleo familiare, le detrazioni per carichi di famiglia, i bonus bebè e i premi alla nascita. L’INPS ha emanato una nuova circolare per il 2024, con alcune novità riguardo la misura. Sia per chi la domanda la deve fare la prima volta perché diventerà genitore nel 2024, e sia per chi è in continuità di beneficio.

“Salve, sono Piera, futura mamma. Secondo il mio ginecologo dovrei partorire a marzo. Volevo capire cosa devo fare adesso, nel settimo mese di gravidanza, per ricevere l’assegno unico. So che spetta dal settimo mese di gestazione. Mi spiegate la procedura?”

“Buongiorno, sono madre di un bambino nato a inizio 2023 e ho preso l’assegno unico. Adesso sto aspettando che le Poste mi diano saldo e giacenza media per rinnovare l’ISEE. Cosa devo fare nel frattempo? Devo rifare la domanda di assegno unico, giusto? Mi dite come faccio a continuare a prendere l’assegno?”

Assegno Unico, le istruzioni per il 2024: date, importi, domanda. Ecco la guida

Come si nota dai due quesiti sopra riportati, le domande relative all’Assegno unico e universale sui figli a carico sono tante. Sia da parte di chi non lo prende ancora ma lo prenderà presto, e sia da parte di chi l’assegno lo prende da tempo. Con il messaggio n°15 del 2 gennaio 2024, l’INPS ha provveduto a mettere in chiaro cosa va fatto per continuare a prendere l’assegno anche nel 2024.

Anche perché, come previsto dal decreto 230 del 29 dicembre 2021, di cui lo stesso Istituto recepì le direttive nella circolare n° 132 del 15 dicembre 2022, nessuna nuova domanda deve essere presentata da chi lo ha percepito nel 2023.

Infatti l’assegno va in continuità di incasso. L’unico adempimento necessario è il rinnovo dell’ISEE. Ma non tanto per continuare a prendere l’assegno, perché a prescindere dall’ISEE l’assegno viene comunque pagato. L’ISEE serve per consentire all’INPS di pagare l’importo corretto, altrimenti alle famiglie arriva il minimo edittale. Ovvero quello che inizialmente era di 50 euro al mese e che adesso, dopo gli scatti per l’inflazione, sarà intorno ai 60 euro.

Assegno unico a febbraio con arretrati e conguagli

Con il nuovo messaggio quindi, l’INPS specifica che i già beneficiari, non sono soggetti a onere di presentazione della domanda con cadenza annuale. Sui beneficiari dell’Assegno Unico e Universale sui figli a carico, l’unico onere è quello relativo alle comunicazioni di eventuali variazioni del nucleo. Per esempio, la nascita o l’adozione di un nuovo figlio, il passaggio da minorenne a maggiorenne del figlio e così via. In pratica, ogni variazione che incide sul diritto alla prestazione e sul calcolo dell’ammontare della prestazione.

Nel messaggio l’INPS specifica pure le date di pagamento dell’assegno che, in base alle festività e al calendario solare, variano dal 15 al 20 di ogni mese. L’INPS ricorda pure che per il mese di gennaio, non essendoci ancora variazioni ISTAT confermate per l’inflazione, l’importo che percepiranno i beneficiari sarà il medesimo delle mensilità 2023, fatte salve le variazioni intervenute nel primo mese dell’anno per ogni famiglia.

Anche l’ISEE di riferimento sarà il medesimo del 2023, anche se scaduto. Infatti l’ISEE nuovo sarà utilizzato a febbraio. E sarà con la mensilità di febbraio che verranno erogati anche gli arretrati della differenza del mese di gennaio, sia per la perequazione all’inflazione che per la differenza spettante tra 2023 e 2024.

Quindi a febbraio arriverà anche il conguaglio spettante.

Domanda per chi arriva al settimo mese di gravidanza

L’Assegno unico vale dal settimo mese di gravidanza. Infatti ha preso il posto, come detto, anche del premio alla nascita conosciuto anche come “bonus mamma domani”. Un bonus da 800 euro che finiva alle future mamme già prima della nascita. Anche se parte dal settimo mese di gravidanza, l’Assegno unico non può essere richiesto se il figlio non è ancora nato.

Infatti nel modulo di domanda, che si può presentare telematicamente sia tramite CAF e patronato che da soli con SPID, CIE o CNS, occorre inserire i dati anagrafici del neonato. Quindi, chi attende un figlio e ha superato il settimo mese di gestazione, dovrà attendere la nascita per presentare domanda e recuperare, con la prima mensilità, anche i mesi arretrati e ante-nascita. Va detto che dopo la nascita la famiglia interessata deve anche rinnovare eventualmente l’ISEE, inserendo il nuovo arrivato.

Occhio alle date, si rischia di perdere mesi di assegno

Chi presenta la domanda di Assegno unico per la prima volta, senza ISEE, prenderà solo l’importo base sopra citato. Se l’ISEE è presentato entro giugno, o se la domanda di Assegno unico è presentata entro lo stesso mese, si ha diritto agli arretrati. Quindi, differenza tra importo base e importo effettivamente spettante nel primo caso. Assegno unico intero dal settimo mese di gestazione nel secondo caso. Per domande completate dopo giugno, l’erogazione parte dal mese successivo quello della presentazione dell’istanza.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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