L’assegno unico e universale sui figli a carico è una misura che interessa la stragrande maggioranza dei contribuenti italiani. Sia disoccupati che lavoratori dipendenti, sia autonomi che pensionati. Infatti la misura per chi ha figli al di sotto dei 21 anni di età è l’unica di welfare per le famiglie. Questo dal momento che ha sostituito assegni per il nucleo familiare, detrazioni, bonus bebè e così via dicendo. Ma dal momento che ha preso il posto anche del cosiddetto premio alla nascita, la misura può essere goduta anche da chi ha superato il settimo mese di gestazione.
“Buonasera, sono un futuro padre. Mia moglie è in dolce attesa e il mese prossimo darà alla luce il mio primo figlio. Dovrei chiedere l’assegno unico ma secondo me c’è qualcosa che non quadra su quello che dicono i giornali e gli esperti. Mia sorella ha preso tre anni fa il premio alla nascita al settimo mese di gravidanza, già prima che desse alla luce sua figlia. Una cosa che adesso non c’è più ma che è stata assorbita dall’assegno unico. Ma se non compare sull’ISEE mio figlio, non essendo ancora nato, io come prendo l’assegno unico già al settimo mese di gravidanza?”
Dal premio alla nascita all’assegno unico: ecco le differenze
L’assegno unico e universale sui figli a carico ha sostituito il premio alla nascita. Prima di vedere cosa è cambiato, meglio ricordare come funzionava il premio alla nascita. La misura era una una tantum, nel senso che prevedeva il versamento di 800 euro in unica soluzione alle neo mamme. E già a partire dal termine del settimo mese di gravidanza. L’assegno unico avendo sostituito il premio alla nascita parte proprio dal settimo mese di gravidanza.
I requisiti dell’assegno unico e l’incidenza dell’ISEE
Per avere diritto all’assegno unico universale l’interessato deve detenere determinati requisiti alla data di presentazione della domanda e deve avere un ISEE in corso di validità per poter percepire la cifra giusta. Infatti, senza ISEE ogni figlio inizialmente valeva 50 euro al mese. Per poter percepire l’assegno serve essere in possesso della cittadinanza italiana o di uno Stato membro dell’Unione europea.
In alternativa, bisogna avere il permesso di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, oppure bisogna essere riconosciuti come soggiornanti di lungo periodo. Inoltre serve la residenza in Italia da almeno 2 anni. Dal punto di vista economico non bisogna superare un ISEE di 40.000 euro per poter rientrare nella misura. Quindi, l’ISEE diventa fondamentale per poter ricevere l’assegno unico. E per chi un figlio ancora lo aspetta la domanda non può che essere presentata dopo la nascita. Infatti in risposta al nostro lettore non possiamo che confermare il fatto che non può ancora presentare domanda.
Perché serve aspettare la nascita per l’assegno unico e non solo per l’ISEE
Se nell’ISEE non c’è il figlio, perché non può esserci non essendo ancora nato, la domanda di assegno unico non può essere presentata. Ma questo non dipende solo dall’ISEE. La domanda può essere presentata telematicamente e va inserito il codice fiscale del figlio di cui si richiede l’assegno. Evidentemente se il figlio non è nato non ha ancora un codice fiscale.
Arretrati assegno unico dal settimo mese di gravidanza
Ricapitolando, il neo papà presentando domanda di assegno unico dopo la nascita del figlio ha diritto alla corresponsione dell’assegno già dal settimo mese di gravidanza della madre. La domanda non può che essere presentata dopo la nascita. Questo vale anche per famiglie che già prendono l’assegno per altri figli sotto i 21 anni di età. In quel caso, a nascita avvenuta, oltre a presentare domanda anche per il nuovo figlio, occorre provvedere a rinnovare l’ISEE aggiungendo il nuovo nato. Ripetiamo che anche se non strettamente necessario per poter percepire l’assegno unico, l’ISEE va fatto dal momento che serve all’INPS per commisurare l’importo esatto dell’assegno da erogare alle famiglie richiedenti.