L’assegno unico universale per figli a carico sta per entrare a pieno regime. La manovra di bilancio 2022 recepisce tutte le novità che sono state varate a luglio 2021 e dal 1 marzo l’assegno sarà operativo per tutti.
La modifica è destinata a cambiare il welfare familiare assorbendo varie voci finora erogate separatamente a sostegno del reddito familiare. In particolare le detrazioni per figli a carico, l’assegno di natalità e il bonus nido.
Assegno unico universale per figli, cosa cambia
Nel dettaglio, l’importo dell’assegno consisterà in una somma erogabile dall’Inps in base ai dati Isee presentati dal nucleo familiare.
l’assegno unico per i figli assorbe, in sintesi, diverse indennità finora riconosciute separatamente e che sono:
- le detrazioni per figli a carico
- l’assegno di natalità fino a 800 euro
- l’assegno familiare erogato dai comuni
- gli assegni ai nuclei familiari (ANF)
- il bonus bebè
Restano ancora distinti il bonus nido e l’assegno di maternità erogati dai Comuni. Con riguardo alle detrazioni per i figli a carico, infine, resta in vigore quella base per i figli di età pari o superiore a 21 anni non aventi diritto all’assegno unico.
Il beneficio per figli maggiorenni
Una delle novità più importanti dell’assegno unico universale è l’estensione del beneficio ai figli maggiorenni fiscalmente a carico. Ma solo a determinate condizioni.
La più importante riguarda l’età: il figlio non deve superare il 21 esimo anno di età. Al compleanno, infatti, l’assegno unico è automaticamente revocato dall’Inps. Il secondo paletto riguarda i redditi del figlio: non devono superare la soglia di 4.000 euro all’anno.
Altro requisito indispensabile è quello che il figlio dal 18 esimo al 21 esimo anno di età frequenti un corso di formazione scolastica o professionale, o un corso di laurea.
Per i figli disabili a carico, il limite di età dei 21 anni non c’è, fintanto che permane lo stato invalidante. In questo caso l’assegno unico viene anche maggiorato.