Assegno Unico Universale sui figli a carico: Ecco come non perdere niente per colpa dell’ISEE

Occhio alle scadenze dell'Assegno Unico Universale sui figli a carico e come non perdere niente per colpa dell'ISEE.
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Occhio alle scadenze dell'Assegno Unico Universale sui figli a carico e come non perdere niente per colpa dell'ISEE.
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Bisogna provvedere subito a un adempimento riguardante l’Assegno Unico e Universale per i figli a carico sotto i 21 anni: il rinnovo dell’ISEE. Anche se l’Assegno Unico è indipendente dall’ISEE per il diritto in sé, l’importo percepito dipende comunque dal suo valore. Senza il nuovo ISEE, c’è il rischio di ricevere meno soldi a partire da marzo.

Il rinnovo dell’ISEE è dunque fondamentale e, benché non esista una scadenza prefissata per la DSU (che si può presentare in qualunque periodo dell’anno), per l’Assegno Unico il termine è fissato al 28 febbraio.

“Buonasera, volevo una delucidazione per via di un caso che sto vivendo con il mio ISEE adesso.

L’ho rinnovato a fine gennaio, presentando la DSU al CAF. Solo che dopo ben 15 giorni, mi è arrivata una notifica di ISEE difforme. In effetti non avevo considerato un libretto di risparmio che ho attivo, anche se fermo da anni, presso la mia vecchia banca, quella che non utilizzo più da 5 anni. Avrei dovuto farmi fare saldo e giacenza media.

Ieri sono andato al CAF con ciò che mancava e mi hanno corretto la DSU. Adesso temo che, per colpa di questo mio errore, l’attestazione ISEE mi arriverà a marzo. Dal momento che percepisco l’Assegno Unico sui miei due figli piccoli, ho paura di andare oltre il termine del 28 febbraio per rinnovare l’ISEE. Cosa succede adesso? Io la DSU l’ho presentata per tempo, solo che quest’anno l’INPS porta ritardo. Rischio qualcosa?

Assegno Unico Universale sui figli a carico: Ecco come non perdere niente per colpa dell’ISEE

L’Assegno Unico è la misura destinata a tutti i soggetti con figli nel nucleo familiare: lavoratori dipendenti, autonomi, disoccupati o beneficiari di sussidi.

Si tratta di un elemento centrale del welfare familiare e, di conseguenza, una fonte di reddito molto importante su cui le famiglie contano. Ecco perché è fondamentale provvedere per tempo alle necessità legate all’Assegno Unico Universale, in primis il rinnovo dell’ISEE.

Il 28 febbraio è la scadenza entro cui occorre avere un ISEE in corso di validità per consentire all’INPS di calcolare correttamente l’Assegno. Per “ISEE in corso di validità” si intende un ISEE attestato e senza omissioni o difformità. La semplice presentazione della DSU non equivale a rispettare l’adempimento, che deve essere completato entro la fine di febbraio.

Chi ritarda, a prescindere che la colpa sia sua, del CAF o dell’INPS, rischia di perdere somme significative nel mese di marzo. Va detto, però, che si tratta di una circostanza temporanea, perché gli interessati potranno recuperare ciò che hanno perso in seguito, a conguaglio.

ISEE sempre fondamentale, ecco perché le scadenze vanno rispettate, soprattutto quella del 30 giugno

L’ISEE del nucleo familiare, per quanto riguarda l’Assegno Unico Universale sui figli a carico, non è determinante per l’accesso alla misura in sé: l’Assegno spetta comunque, previa domanda. Tuttavia, in assenza di un ISEE in corso di validità, il beneficiario viene considerato alla stregua di chi supera la soglia massima prevista di 45.574,96 euro, finendo a percepire solo 57 euro a figlio (al netto di eventuali maggiorazioni).

Chi, invece, possiede un ISEE fino a 17.090,61 euro riceve l’importo massimo di 199,40 euro al mese per ciascun figlio. Tale importo decresce progressivamente man mano che l’ISEE aumenta, fino a toccare i 57 euro per chi supera la soglia. Se, a marzo, non si dispone di un ISEE aggiornato, l’Assegno rischia di essere calcolato al minimo, ossia 57 euro per figlio.

Ciò non significa che si perdano definitivamente le somme mancanti: appena si presenta l’ISEE, l’INPS ricalcolerà la cifra dovuta e verserà gli eventuali arretrati. Tuttavia, c’è un’altra scadenza cruciale: il 30 giugno. Chi non rinnova l’ISEE entro tale data perde il diritto a recuperare gli arretrati dei mesi precedenti. Dunque, è indispensabile prestare attenzione sia al 28 febbraio (per evitare di percepire meno a marzo) che al 30 giugno (per recuperare eventuali differenze in modo integrale).

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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