Quando si f richiesta di un mutuo la banca spesso consiglia caldamente la stipula di un’assicurazione sulla vita. Ma questa polizza può essere anche imposta? Si ma con dei limiti. Prima di tutto se l’assicurazione viene imposta obbligatoriamente questa deve comparire anche nel Taeg (Tasso annuo effettivo globale che include gli interessi e tutti gli altri costi). Questa previsione appare nei fatti facilmente aggirabile facendo risultare l’assicurazione formalmente come facoltativa. Decreto Salva Italia: se l’ assicurazione vita è imposta vanno presentati almeno due preventivi Il Decreto Salva Italia ha introdotto delle modifiche importanti in termini di polizze e mutui.
L’innovazione più importante introduce la necessità, qualora l’assicurazione vita a copertura del mutuo venga imposta, di presentare almeno due preventivi di compagnie diverse non riconducibili alla banca stessa (
Articolo 28 del Decreto Legge 24 Gennaio 2012). Verosimilmente in queste fattispecie quindi la banca presenterà tre 3 polizze: la propria e le due previste dal decreto legge. La riforma è stata necessaria per porre un freno ad una pratica commerciale diffusa per cui le banche tendevano ad imporre ai propri clienti la compagnia assicurativa della quale erano partner. L’
articolo 36 bis del Decreto Salva Italia a tal proposito
precisa che:
“È considerata scorretta la pratica commerciale di una banca, di un istituto di credito o di un intermediario finanziario che, ai fini della stipula di un contratto di mutuo, obbliga il cliente alla sottoscrizione di una polizza assicurativa erogata dalla medesima banca, istituto o intermediario”. Assicurazione vita rifiutata: è legale? Resta ferma la possibilità per il richiedente del mutuo di stipulare l’assicurazione vita con un gruppo diverso da quelli suggeriti dall’ente creditizio entro il termine di
dieci giorni lavorativi. Può anche verificarsi l’ipotesi di un cliente che è
già intestatario di una polizza vita valida. In questi casi la banca può rifiutare l’assicurazione e imporne una nuova? Sul punto la dottrina non ha assunto posizione univoca.
Tendenzialmente la banca può accettare una polizza sulla vita precedentemente stipulata, se ritiene che l’importo coperto sia in linea con quello del mutuo. Ma è anche possibile, in caso contrario, che l’erogazione del mutuo venga subordinata alla stipula di una polizza più calibrata. Statisticamente è difficile che vengano accettate assicurazioni sulla vita fornite dal datore di lavoro perché vincolate nella stessa esistenza al sussistere del rapporto di lavoro e quindi a rischio di decadenza.