L’assicurazione per infortuni e malattie è valida sono se all’atto della stipula della polizza, il contraente dichiara tutte le patologie di cui è affetto, anche le più insignificanti. Se il contraente non dichiara tutto potrebbe non essere riconosciuto il risarcimento. La Corte di Cassazione con la sentenza n. 416 del’11 gennaio 2017, ha fornito spiegazioni in merito.
Assicurazione: dichiarazioni inesatte
Secondo l’art. 1892 del codice civile che le: “dichiarazioni inesatte e le reticenze del contraente, relative a circostanze tali che l’assicuratore non avrebbe dato il suo consenso o non lo avrebbe dato alle medesime condizioni se avesse conosciuto il vero stato delle cose, sono causa di annullamento del contratto quando il contraente ha agito con dolo o con colpa grave”.
Inoltre, l’assicuratore decade dal diritto d’impugnare il contratto se, entro tre mesi dal giorno in cui ha conosciuto l’inesattezza della dichiarazione o la reticenza, non dichiara al contraente di volere esercitare l’impugnazione .
Quindi, è sempre bene comunicare tutte le patologie all’atto della stipula di un contratto di assicurazione per infortunio o malattia, per evitare che non venga riconosciuto il risarcimento e il contratto dichiarato nullo.