Assicurazioni: diventare ricchi all’improvviso, tesoro nascosto da 30 miliardi per migliaia di italiani

L'Istituto di vigilanza per le assicurazioni in Italia ha avviato un'indagine nel mese di dicembre con l'obiettivo di rintracciare eventuali contratti.
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6 anni fa
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Essere ricchi e non saperlo. Sembra essere questo il destino per migliaia di italiani, gli stessi che da alcune settimane stanno ricevendo una telefonata dall’IVASS (Istituto di vigilanza per le assicurazioni). Una volta riattaccata la cornetta, la dolce/amara scoperta. In totale, secondo quanto riportato da Il Giornale, sono 900 mila gli italiani che non sanno di essere eredi o non si ricordano di avere delle polizze intestate a loro nome. Per la precisione, 900 mila è il numero che corrisponde alle polizze ma il discorso fondamentalmente non cambia.

187 mila polizze da 3,5 miliardi

L’Istituto di vigilanza per le assicurazioni in Italia ha avviato un’indagine nel mese di dicembre (2017), con l’obiettivo di rintracciare eventuali contratti assicurativi/polizze assicurative di cui i legittimi intestatari/eredi si sono dimenticati. I risultati dell’operazione hanno portato alla luce numeri impressionanti. Ben 900 mila i contratti segnalati. Per 187 mila polizze si è risaliti al legittimo proprietario/erede. Per questi, il Natale nel 2018 è arrivato in leggero anticipo. Nonostante l’arrivo in anticipo, difficilmente si lamenteranno, tenendo in considerazione il valore della somma percepita.

Come diventare ricchi all’improvviso

Lo stesso IVASS fa sapere che l’ammontare delle 187 mila polizze rinvenute è pari a qualcosa come 3,5 miliardi di euro. Da un semplice calcolo matematico, si evince che ogni polizza assicurativa in media ha un valore di 18.716 euro. Un valore, ricordiamo, che esprime la media. Ciò significa che i più fortunati hanno potuto mettere le mani su una cifra ben più importante dei 18 mila euro segnalati. Come diventare ricchi all’improvviso, senza sapere di esserlo stati potenzialmente già in passato. Un nuovo controllo è atteso anche negli ultimi mesi di quest’anno. Come segnala l’Istituto di vigilanza per le assicurazioni nel nostro Paese, entro il 30 ottobre le imprese da Nord a Sud saranno tenute a comunicare all’IVASS i codici fiscali collegati alle polizze dormienti, così da coprire potenzialmente fino ad un massimo di 16 anni.

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