Assunzione di 1.500 operatori socio sanitari (OSS) ai nastri di partenza. La Protezione Civile cerca urgentemente nuove figure professionali da destinare alle strutture socio sanitarie regionali per emergenza Covid-19.
La procedura di selezione è stata abbinata a quella del reclutamento di personale medico per 500 unità da destinare agli ospedali maggiormente coinvolti nella gestione dell’emergenza sanitaria nazionale, soprattutto nelle strutture del Nord Italia. I termini per presentare la domanda sono abbastanza stretti: entro le ore 20 del 22 aprile per il personale OSS ed entro le ore 16 del 23 aprile per il personale medico.
Requisiti, come candidarsi
Ma veniamo alle candidature per gli operatori socio sanitari (OSS). Le domande sono strutturate su base volontaria e possono partecipare al bandi della Protezione Civile tutti i candidati dipendenti del Servizio Sanitario Nazionale (SSN), di strutture private anche non accreditate o liberi professionisti. Per la partecipazione è necessario aver conseguito il titolo di “Operatore Socio Sanitario” ai sensi degli accordi stipulati fra Ministero della Salute e Regioni del 2001. Inoltre i candidati dovranno essere in possesso delle esperienze professionali maturate e ritenute necessarie per svolgere le mansioni previste dal ruolo e dall’emergenza epidemiologica Covid-19. Al fine della individuazione degli operatori da impiegare sul territorio si terrà conto della maggiore anzianità di conseguimento del titolo di “Operatore Socio Sanitario”. Se il profilo sarà ritenuto idoneo, il candidato sarà contattato per definire nel dettaglio le modalità di impiego e la destinazione. Per candidarsi, cliccare qui.
Destinazione RSA e carceri
Come specificato dal bando, la partecipazione all’unità socio sanitaria prevede il rimborso delle spese di viaggio e un premio di solidarietà forfettario per ciascuna giornata lavorativa prestata. Non è prevista una retribuzione o uno stipendio, ma ai professionisti sarà assicurato il vitto e l’alloggio in loco a cura della Regione nella quale presteranno servizio. L’assegnazione avverrà prioritariamente nella Regione di attuale impiego, laddove possibile, e sulla base delle esigenze rappresentate dalle Regioni stesse.