Assunzione disabile: messaggio Inps n. 23991
Il messaggio Inps fornisce una definizione che distingue sotto il profilo medicolegale e concettuale la differenza fra disabilità psichica e disabilità intellettiva e indica anche gli strumenti valutativi da usare.
L’INPS richiama anche le modalità di quantificazione del grado di disabilità intellettiva in base al quoziente di intelligenza rilevato. L’ente fornisce indicazioni sulla corretta applicazione dell’art. 13 della legge 68/199.
L’Inps chiarisce che i due tipi di handicap, intellettivo o psichico, non debbono necessariamente coesistere.
“Prima di entrare nel merito della disabilità intellettiva e psichica appare utile annettere un contenuto definitorio ai concetti di intelletto e psiche (cfr. De Mauro Il Dizionario della lingua italiana ed. Paravia) :
- Intelletto è la capacità di intendere, di apprendere, memorizzare, ragionare, prevedere e giudicare;
- Psiche è l’insieme dei processi e delle funzioni della mente, sensoriali, affettive, volitive ecc., che non fanno parte dalla dimensione corporea e materiale dell’uomo, mediante cui l’individuo ha esperienza di sé e della realtà.
Trascendendo da discettazioni di carattere filosofico, senz’altro in nessun caso esaustive, ed avuto unicamente riguardo alle ricadute operative concrete del contenuto definitorio:
- può dirsi intelletto, ciò che attiene alla funzione cognitiva, in rapporto anche al livello culturale e di intelligenza, e all’attentività: si saggia con scale che misurano il quoziente verbale, di prestazione anche motoria, di intelligenza.
- può dirsi psiche ciò che attiene a più ampia categoria dove molte capacità si interrelano, sostenute, sul piano neurobiologico, dalle molteplicità di interpolazioni fra aree cerebrali deputate a singole specializzazioni, in grado di influire anche sugli aspetti comportamentali, di temperamento e umorali della persona”.