L’assunzione di una donna incinta può essere considerata una truffa ai danni Inps? Ce lo chiedono alcune lettrici in dolce attesa e in cerca di lavoro, dubbiose sul dichiarare la gravidanza in fase di colloquio. Qual è la verità?
Prendiamo ad esempio la storia di Claudia che ha scoperto di essere incinta a ridosso della fine di una collaborazione autonoma occasionale limitata al raggiungimento dei 5 mila euro per legge dopo la quale sarebbe dovuta scattare l’assunzione a tempo determinato per un anno.
Assunzione donna incinta: quando è truffa Inps
Il presupposto per configurare una truffa ai danni dell’Inps è l’intento fraudolento delle parti. Ed è un aspetto che nel caso che ci ha raccontato la nostra lettrice sembra mancare. In linea di massima non esiste un divieto di assunzione delle donne incinta anche a gravidanza avanzata e anche se con contratto a tempo determinato.
In linea con questa interpretazione si è espressa anche la Corte di Cassazione con sentenza n. 13692 del 2015 che ha vietato il licenziamento della lavoratrice incinta anche se costei ha omesso in fase di colloquio e assunzione lo stato di gravidanza. Il fatto che dall’ottavo mese di gravidanza scatta l’indennità di maternità, potrebbe comportare, soprattutto in caso di assunzione a tempo determinato, a controlli da parte dell’ispettorato del lavoro per scongiurare assunzioni fittizie per incassare l’assegno inps. Questo può essere un limite per alcuni datori di lavoro. Lo sanno bene le donne che cercano lavoro: già in età fertile in fase di colloquio molte si sentono chiedere quali sono i progetti in merito a future gravidanze e/o matrimoni, figuriamoci una donna incinta che cerca lavoro!
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