Anche per il 2023 valgono le agevolazione degli anni precedenti destinate a chi assume invalidi al lavoro. La legge di bilancio ha rifinanziato il fondo dedicato agli sgravi contributivi e ai bonus fiscali relativi riproponendo quanto avvenuto in passato.
I finanziamenti, stanziati da apposito fondo, sono destinati ai datori di lavoro che assumono a tempo determinato o indeterminato lavoratori invalidi e che servono ad abbattere la contribuzione previdenziale. Il bonus, introdotto dalla legge n. 151 del 2015 (Job Act) prevede il riconoscimento di un incentivo economico fino al 70% della retribuzione a valere sul carico contributivo.
Lo sgravio per l’assunzione dei disabili
Più nel dettaglio, la circolare Inps n. 99 del 13 giugno 2016, specifica come è possibile usufruire delle agevolazioni per l’assunzione degli invalidi. Per i datori di lavoro privati è previsto un incentivo economico a valere sulla contribuzione mensile. Tale bonus spetta al lavoratore sulla base dell’imponibile previdenziale del lavoratore asunto e varia in base al grado di invalidità riconosciuto dalla commissione medica legale al lavoratore stesso.
Il datore di lavoro che assume un lavoratore appartenente alle categorie protette (legge n. 68/1999) può quindi beneficiare del bonus economico al momento della laborazione della busta paga. L’Inps riconoscerà il relativo rimborso spettante per un determinato numero di mesi, in base al grado di invalidità del lavoratore.
Il fondo dedicato a tale scopo è stato rifinanziato per il 2023 nella misura di 80 milioni di euro e può essere utilizzato fino ad esaurimento. Pertanto chi prima arriva ha più possibilità di sfruttare le agevolazioni rispetto agli altri.
Requisiti e percentuale di invalidità
Gli invalidi con una percentuale di riduzione superiore al 79% o con una invalidità riconducibile tra la prima e la terza categoria individuate nella tabella allegata al D.P.R. n. 915/1978, sono portatori di un beneficio, per un massimo di 36 mesi, pari al 70% della retribuzione mensile lorda imponibile ai fini previdenziali.
Stessa percentuale di beneficio per quei datori di lavoro che assumono (anche a tempo determinato, ma per un periodo non inferiore ai dodici mesi) disabili psichici od intellettivi con riduzione del capacità lavorativa superiore al 45%.
Il bonus contributi è riconosciuto per un massimo di 5 anni se l’assunzione avviene a tempo indeterminato, e per tutta la durata del contratto se la stipula viene effettuata per un rapporto di lavoro a termine
Il bonus contributivo scende invece al 35% (sempre per 36 mesi) della retribuzione imponibile ai fini previdenziali, se gli invalidi hanno un handicap compreso tra il 67% ed il 79% o una minorazione ex D.P.R. n. 915/1978 tra la quarta e la sesta categoria.