Assunzioni green, le imprese chiedono manodopera specializzata

L'attitudine al risparmio energetico e sensibilità ambientale è un requisito importante per lavorare in azienda. Le figure più richieste per assunzioni green.
4 anni fa
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Sempre più assunzioni green. Più di 558 mila imprese dell’industria e dei servizi nel 2020 si sono rivolte a manodopera qualificata verso competenze ambientali e di economia sostenibile. E il 2021 non è da meno, visto l’impulso dato dall’Europa verso digitalizzazione ed economia green.

Lo scorso anno, secondo i dati di Unioncamere, nonostante il calo dell’occupazione, non è diminuito l’interesse delle aziende verso manodopera green. Circa il 39% delle aziende, per le assunzioni green, ha richiesto almeno la metà di profili con competenze specifiche verso il risparmio energetico e la sostenibilità ambientale.

Boom di assunzioni green nelle imprese

La novità è data dal fatto che le assunzioni green erano già attive prima dello scoppio della pandemia. La crisi sanitaria ha però dato un ulteriore impulso alla ricerca di manodopera qualificata in questo senso.

Secondo Unioncamere, le imprese che investono in competenze green continuano, anche nel periodo di crisi sanitaria ed economica, ad attivare oltre il 70% del totale dei contratti. Un risultato che lascia intravvedere come saranno le assunzioni green nei prossimi anni.

Il dato è contenuto nella edizione del libro “Le competenze green” pubblicato dal Sistema informativo Excelsior e realizzato da Unioncamere e Anpal. In esso si evidenzia come la tendenza al risparmio energetico e alla difesa ambientale continui a ricoprire un ruolo molto importante nelle richieste delle aziende.

Competenze green sempre più richieste

Per la maggior parte delle imprese che intendono effettuare assunzioni green, si tratta ormai di una percentuale significativa nell’ambito dell’organico generale. Su circa 2,6 milioni di ingressi, il 79,3% delle entrate programmate dalle imprese, la competenza green è ritenuta indispensabile per svolgere il mestiere. Mentre per il 38,3% del totale, pari a 1,2 milioni di assunzioni, il grado di importanza di questa competenza è considerato elevato.

Ma quali sono le figure professionali con qualifica green più richiesta? Tra le professioni per le quali è richiesta una elevata competenza verde ci sono gli ingegneri civili (per il 68,7% delle assunzioni).

A seguire, gli ingegneri elettronici e delle telecomunicazioni (63,4%), i tecnici della gestione di cantieri edili (62,7%), i tecnici della sicurezza sul lavoro (54,5%) e gli ingegneri energetici e meccanici (52,8%).

Il settore edile

Le assunzioni green sono molto attive nel settore edile. Ossia laddove lo Stato ha legiferato parecchio in tema di sostenibilità ambientale e risparmio energetico. Nel dettaglio, nel settore delle costruzioni sono richieste competenze green a circa l’82% delle entrate. Nella meccatronica all’82,7%, nel turismo e la ristorazione all’83,8% e nei servizi avanzati di supporto alle imprese all’84,8%.

Fra i vari livelli di istruzioni, le competenze green sono richieste al’84% dei laureati e al 83,5% di chi è in possesso di un diploma di istruzione tecnica superiore. Lo stesso vale anche per figure professionali con titoli di studio e qualifiche inferiori. Si evidenziano quindi competenze green anche in figure meno specializzate, come gli idraulici e posatori di tubazioni idrauliche e di gas (60,6%).

L’impulso statale

A dare forte impulso alle assunzioni green è stata l’Unione Europea e, di conseguenza, lo Stato italiano. Le risorse stanziate nell’ambito del Pnrr (recovery plan) relativamente alla missione Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura ammontano a 42,5 miliardi, pari al 22% del totale. E’ quanto si legge in una bozza di presentazione del Piano.

Alla missione Rivoluzione verde e transizione ecologica sono destinati 57 miliardi, pari al 30% del totale. 25,3 miliardi (il 13% del totale) sono previsti per Infrastrutture per una mobilità sostenibile. Mentre 31,9 miliardi (17% del totale) sono stanziati per Istruzione e ricerca. Per la missione Inclusione e coesione sono previsti 19,1 miliardi (il 10% del totale), infine per la Salute vengono stanziati 15,6 miliardi (l’8% del totale).

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

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