Si terrà domani l’asta di BoT a 12 mesi (ISIN: IT0005523854) e sarà l’ultima dell’anno per questa scadenza. I titoli di stato che il Tesoro offrirà al pubblico ammonteranno all’importo di 6 miliardi di euro. La data di regolamento è stata fissata per giorno 14 e la scadenza è in data 14 dicembre 2023. I Buoni ordinari del Tesoro sono titoli del debito pubblico della durata massima di 365 giorni e che non staccano alcuna cedola agli obbligazionisti. Il loro rendimento è determinato semplicemente dalla differenza tra il prezzo di rimborso alla scadenza (100) e il prezzo di acquisto.
A novembre, l’asta BoT a 12 mesi esitò un rendimento del 2,69% tramite l’assegnazione dei titoli ad un prezzo di 97,345 centesimi. Stando alle attuali condizioni di mercato, domani dovremmo assistere a un rendimento in area 2,50%. Il prezzo di aggiudicazione dovrebbe aggirarsi intorno a 97,50.
Se guardiamo alla curva dei bond a 12 mesi, notiamo che da circa un mese e mezzo il rendimento sembra essere culminato, stabilizzandosi tra il 2,50% e il 2,60%. In altre parole, ha smesso di salire. Siamo al famoso “plateau”, termine che abbiamo imparato tutti a conoscere negli ultimi due anni a proposito della curva epidemiologica legata al Covid-19.
Asta BoT, rendimento in possibile calo
Se così stanno le cose, dovremmo attenderci una futura discesa dai livelli attuali. In un certo senso, l’asta BoT di domani potrebbe essere tra le ultime ad offrire rendimenti così sostanziosi per questa scadenza. Il rialzo dei tassi BCE è stato grosso modo scontato. A meno che esso non si rivelerà più drastico delle previsioni, i prossimi annunci di politica monetaria non dovrebbero più impattare negativamente sul mercato sovrano.
Perché comprare all’asta BoT a 12 mesi? Il rendimento è chiaramente insufficiente a compensare l’attesa perdita del potere di acquisto nel 2023 per via dell’inflazione. D’altra parte, chi compra titoli di così breve durata lo fa generalmente per non tenere parcheggiata in banca liquidità infruttifera.
L’asta BoT non espone ad alcun rischio sostanziale. Il disinvestimento anticipato può avvenire verosimilmente con perdite contenutissime o nulle, dato che i prezzi tendono sempre a portarsi alla pari man mano che si avvicina la scadenza. E poiché parliamo di una durata breve, tale processo sul mercato secondario si metterà in moto quasi subito dopo l’emissione.