Il successo del collocamento del primo BTp Valore è stato eclatante. Il Ministero di economia e finanze puntava a raccogliere 5 miliardi di euro in cinque giornate, mentre tale soglia è stata superata già al termine della prima e più che doppiata già alla seconda. C’è fame di rendimento tra le famiglie italiane. Per anni hanno tenuto abbondante liquidità sui conti correnti e deposito, in assenza di alternative a basso rischio remunerative a sufficienza. Adesso, l’opzione di continuare a “parcheggiare” i propri risparmi senza o bassi interessi non è sostenibile.
I titoli hanno scadenza 14 giugno 2024 e la data di regolamento è stata fissata per il prossimo 14 giugno. Considerato che il 2024 è un anno bisestile, i BoT a 12 mesi in asta domani avranno una durata di 366 giorni. Raramente negli anni scorsi vi avevamo dato conto di queste aste a breve termine del Tesoro. Non per noncuranza, quanto per il fatto che esitassero rendimenti negativi. Le perdite per gli obbligazionisti erano certe alla scadenza. La musica è cambiata nell’ultimo anno. Certo, i rendimenti reali sono rimasti profondamente negativi. Ad ogni modo, come alternativa al materasso ci siamo.
BoT 12 mesi e fattore inflazione
I BoT a 12 mesi in emissione domani dovrebbero rendere in area 3,55%. Poco più o poco meno. In termini di prezzo, quindi, ci aspettiamo una quotazione attorno ai 96,55 centesimi. Ricordiamo che si tratta di bond senza cedola. Il loro rendimento è dato solamente dalla differenza tra prezzo di rimborso e prezzo di acquisto. Rispetto agli attuali tassi d’inflazione, sembra poco. A maggio, pur in calo, l’inflazione italiana è stata ancora del 7,6%. Tuttavia, nel corso dei prossimi mesi è attesa in calo.
Non c’è certezza che i BoT a 12 mesi risulteranno remunerativi anche in termini reali, al netto dell’imposizione fiscale. Ripetiamo, se l’alternativa fosse tenere i risparmi infruttiferi a casa o in banca, varrebbe la pena provarci. L’eventuale disinvestimento difficilmente avverrebbe in perdita, data la bassa duration del bond e la tendenza dei tassi a stabilizzarsi nei prossimi mesi prima di ripiegare. E, infatti, i rendimenti a un anno sembrano avere raggiunto l’apice in area 3,60%. Solo se la Banca Centrale Europea segnalasse la volontà di procedere con una stretta monetaria più vigorosa di quanto già scontato dal mercato, i rendimenti salirebbero ulteriormente. Altrimenti, questa sarebbe una delle ultimissime occasioni per portare a casa un investimento a breve termine massimamente proficuo.