Giovedì 12 marzo, il Tesoro colloca in asta titoli di stato per un controvalore minimo di 5,5 miliardi e massimo di 6,75 miliardi di euro. Si tratta di tre bond: terza tranche del BTp a 3 anni per 1,5-2 miliardi (ISIN: IT0005493298); nuovo BTp a 7 anni per 3,25-3,75 miliardi; ex BTp a 30 anni, scadenza 1 marzo 2048 (ISIN: IT0005273013), per 0,75-1 miliardo di euro. Ed è proprio su quest’ultimo titolo che ci concentreremo in questo articolo. Debuttò sul mercato da ultra-trentennale nel 2017, mentre oggi presenta una durata residua inferiore ai 26 anni.
Caratteristiche del bond ex trentennale
Il BTp 2048 offre una cedola molto sostanziosa del 3,45% lordo all’anno. Tenuto conto che nella giornata di ieri sul MoT di Borsa Italia quotasse in area 102, ciò corrisponde a un tasso netto effettivo del 2,96%. Il rendimento netto alla scadenza, invece, scende leggermente al 2,89%. Infatti, per acquistare 1.000 euro nominali di questo bond occorre spenderne 1.020. In cambio, il Tesoro ci corrisponderà ogni sei mesi 15,09 euro netti di cedola. E chiaramente alla scadenza il rimborso sarà alla pari, cioè a 100.
Proprio l’alta cedola consente ancora al BTp 2048 di restare sopra la pari, caso ormai non frequente per le medio-lunghe scadenze sul nostro mercato sovrano. In questi tre anni e mezzo abbondanti di vita, il titolo ha oscillato tra un rendimento netto del 3,75% toccato nell’autunno del 2018 e uno minimo sotto l’1% di fine 2020 e inizio 2021. Contestualmente, il prezzo è rispettivamente sprofondato sotto 90 centesimi ed esploso fin sopra 148.
BTp 2048, rendimento reale potenzialmente positivo
Il rendimento netto si rivela abbastanza interessante. Esso ci offre un margine di circa 0,90% rispetto al target d’inflazione della BCE del 2%. Significa che nel lungo periodo dovremmo attenderci rendimenti reali positivi. La stessa cedola netta effettiva appare allettante. In effetti, il BTp 2048 sta rendendo ai massimi da tre anni a questa parte. Chi volesse acquistarlo a scopo speculativo, avrebbe modo di rivenderlo prima della scadenza.
Ci sono buone probabilità che esso torni a salire nei prossimi anni, una volta che il mercato avrà scontato del tutto la svolta rialzista della BCE sui tassi. In quel caso, l’obbligazionista potrebbe portare a casa una plusvalenza per la quale il rendimento effettivo gli risulterebbe superiore al 2,89% netto sopra indicato. Ad esempio, se tra 5 anni il BTp 2048 prezzasse sui 110, offrirebbe un rendimento netto alla scadenza del 2,35% e avrebbe reso su base annua oltre 4,10% (sempre netto) fino ad allora.