Martedì 25 febbraio il Tesoro terrà una nuova asta con cui punterà a raccogliere sul mercato primario un importo compreso tra 3,75 e 4,25 miliardi di euro. Saranno due i bond offerti per l’occasione: la terza tranche del BTp short term con scadenza 25 febbraio 2027 (ISIN: IT0005633794) e l’ottava tranche del BTp indicizzato all’inflazione Eurostat con scadenza 15 maggio 2036 (ISIN: IT0005588881).
Caratteristiche del BTp short term
Vediamo alle caratteristiche salienti di entrambi. Il BTp short term sarà offerto per 2,5-2,75 miliardi e offre cedola fissa lorda del 2,55%. Sul mercato secondario tratta sopra la pari, in area 100,20. Il rendimento alla scadenza risulta appena superiore al 2,35%.
Gli investitori interessati potranno inserirlo in portafoglio ancora a prezzi intorno al valore nominale e, data la breve durata del titolo, a rendimenti accettabili.
Sovrapprezzo da versare al Tesoro
Il BTp indicizzato all’inflazione Eurostat offre cedola reale lorda dell’1,80%. Sarà offerto per un importo compreso tra 1,25 e 1,50 miliardi. Sul mercato si può comprare sotto la pari. Per l’esattezza, chiudeva ieri le contrattazioni a 99,11 centesimi. In base a tale dato, il rendimento reale lordo risulta dell’1,90%. Esso si confronta con il 3,70% offerto dal bond del Tesoro con scadenza simile e a tasso fisso. Ne deriva che l’inflazione attesa per la media del prossimo decennio sia nell’Eurozona dell’1,80%, che corrisponde al differenziale tra i due rendimenti.
Sempre con riferimento a questo BTp indicizzato all’inflazione, dobbiamo fare una premessa. Esso accredita all’obbligazionista la rivalutazione del capitale in base alla variazione dei prezzi al consumo in un’unica soluzione, vale a dire tutta alla scadenza.
Essendo stato emesso nel novembre del 2023, ha già accumulato 15 mesi di inflazione. Essa dovrà essere corrisposta al venditore, che nello specifico è lo stesso Tesoro. In altre parole, per acquistare il titolo bisognerà pagare un sovrapprezzo del 2,116%. Tanta sarà stata la crescita dei prezzi al consumo dalla data di emissione a quella di regolamento fissata per giovedì 27 febbraio.
BTp indicizzato all’inflazione contro il carovita
Inserire in portafoglio un BTp indicizzato all’inflazione europea è sempre una buona idea per proteggersi dal carovita. Considerate che il target d’inflazione perseguito dalla Banca Centrale Europea sia del 2% e che, pertanto, il bond sconti nello specifico una situazione di prezzi sostanzialmente stabile. Ma gli imprevisti sono spesso dietro l’angolo, come accadde subito dopo la pandemia con l’esplosione del costo della vita e relativi grossi contraccolpi per il mercato obbligazionario.