Asta BTp a 3, 7 e 15 anni: cedole fin sopra il 4%, ecco come comportarsi

Il Tesoro punta ad incassare altri 8,25 miliardi di euro all'asta di giovedì 15 aprile con l'emissione di BTp a 3, 7 e 15 anni.
7 mesi fa
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BTp 30 anni in attesa del taglio tassi BCE
BTp 30 anni in attesa del taglio tassi BCE © Licenza Creative Commons

Altra settimana impegnativa per il Tesoro, che mercoledì 10 aprile emetterà Bot a 12 mesi per un controvalore di 8 miliardi, mentre altri 7-8,25 miliardi punterà ad incassarli tramite l’asta di BTp a medio-lungo termine di questo giovedì 11 aprile. Numeri pesanti, che arrivano dopo un primo trimestre che lo ha visto già emettere complessivamente oltre 160 miliardi di euro tra Bot e titoli medio-lunghi. Di fatto, circa un terzo del programma di funding per quest’anno risulta completato.

In asta BTp a 3 anni

Saranno tre i titoli di stato in offerta all’asta di BTp di questa settimana.

Nel dettaglio, troveremo il BTp a 3 anni. Scadenza 15 febbraio 2027 e cedola 2,95% (ISIN: IT0005580045), si tratterà della settima tranche per un controvalore minimo di 2,75 e massimo di 3 miliardi. Questo bond del Tesoro quota attualmente sotto la pari, a 99,20 centesimi. Ed è una buona notizia per coloro che volessero acquistarlo nei prossimi giorni. Potranno farlo con un piccolo sconto sul valore nominale, accrescendo il rendimento alla scadenza. Esso chiudeva ieri al 3,24%.

BTp a 7 anni

Il secondo titolo offerto è il BTp a 7 anni. Scadenza 15 febbraio 2031 e cedola 3,50% (ISIN: IT0005580094). Qui, la tranche in questione sarà la quarta per un controvalore compreso tra 3 e 3,5 miliardi. Questo titolo tratta sostanzialmente alla pari, anzi ieri sera chiudeva le contrattazioni a 100,10, cioè appena sopra e per un rendimento lordo annuale inferiore al 3,50%.

BTp a 15 anni

Infine, in asta avremo il BTp a 15 anni con scadenza 1 ottobre 2039 e cedola 4,15% (ISIN: IT0005582421). La seconda tranche sarà offerta per 1,25-1,75 miliardi. Anche in questo caso, quotazione appena sopra la pari. Ieri, stava a 100,33 e rendeva poco meno del 4,15% lordo all’anno.

Strategia Barbell?

Questi bond all’asta dei BTp spaziano, quindi, da un orizzonte temporale medio-breve (3 anni) a uno lungo (15 anni). Cosa fare? Se ci seguite, avrete senz’altro letto della strategia Barbell. Si tratta di posizionarsi sui lati estremi della curva nell’attesa che arrivi il taglio dei tassi di interesse.

Inserendo in portafoglio obbligazioni a breve termine, otterremmo cedole relativamente elevate e si libererebbe progressivamente liquidità negli anni. Con le obbligazioni a lungo termine, invece, avremmo l’opportunità di rivendere a prezzi in crescita man mano che i rendimenti scenderanno lungo la curva.

Diremmo che la strategia Barbell si addice a questa asta di BTp, che offre la possibilità di investire proprio sul tratto medio-breve, pur non brevissimo, e quello lungo (ma non lunghissimo, cioè dai 30 anni insù). In generale, se pensiamo che i tassi scenderanno di molto e/o in fretta nei prossimi trimestri, dovremmo allocare gran parte del capitale sui BTp a 15 anni per posizionarci meglio in vista di un apprezzamento del titolo. Viceversa, se riteniamo che il taglio dei tassi sia stato grosso modo scontato dai prezzi e, anzi, esiste il rischio che deluda le aspettative del mercato, meglio puntare più che altro sui BTp a 3 e 7 anni.

Asta BTp offre rendimenti netti reali positivi

Al netto della trattenuta fiscale, l’asta di BTp offre titoli con rendimenti che vanno dal 2,85% per il triennale al 3,60% per la scadenza 2039, passando per il 3,05% del bond a sette anni. In tutti e tre i casi, stando sempre alle aspettative del mercato a medio-lungo termine, il rendimento reale risulterebbe positivo. L’inflazione italiana, infatti, si attesterebbe ben sotto il target del 2% fissato dalla Banca Centrale Europea, sebbene le previsioni si siano surriscaldate nelle ultime settimane. Fino a qualche mese fa, s’intravedeva un’inflazione media al di sotto dell’1% per il prossimo quinquennio.

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Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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