Asta BTp a medio-lungo termine di lunedì 13 gennaio per 5,75 miliardi di euro

Lunedì 13 gennaio si terrà la prima asta di BTp a medio-lungo termine del 2025. Emissione di titoli di stato per 5,75 miliardi di euro.
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Asta BTp a medio-lungo termine
Asta BTp a medio-lungo termine © Licenza Creative Commons

Si terrà lunedì 13 gennaio la prima asta di BTp a medio-lungo termine del nuovo anno. Per l’occasione il Tesoro punterà a raccogliere tra un minimo di 5,25 e un massimo di 5,75 miliardi di euro. Saranno due i bond offerti: la quinta tranche con scadenza 15 ottobre 2027 con cedola 2,70% (ISIN: IT0005622128) per 2,5-2,75 miliardi e la quarta tranche con scadenza del 15 novembre 2031 con cedola 3,15% per 2,75-3 miliardi (ISIN: IT0005619546).

Caratteristiche dei due bond del Tesoro

Questa asta di BTp ci consente di investire sul tratto medio-lungo della curva dei tassi. Le famiglie italiane preferiscono, in genere, puntare su scadenze non troppo lunghe per non vincolare la loro liquidità per un periodo eccessivo. Chiaramente, i rendimenti non possono essere molto alti, anche se ancora si rivelano soddisfacenti anche per queste scadenze.

Sul mercato secondario il BTp a 3 anni si acquista sostanzialmente alla pari e offre attualmente sopra al 2,70% lordo all’anno. Quanto al BTp a 7 anni, la quotazione è ora di 98,90 centesimi, cioè decisamente sotto la pari. Il rendimento si aggira in area 3,35%.

In occasione di questa asta di BTp il Tesoro ci ricorda che la scadenza triennale staccherà ad aprile una prima cedola corta dell’1,120055%. Essa corrisponde a un possesso di 151 giorni su un semestre teorico di 182 giorni. Infatti, la data di emissione del bond è stata del 15 novembre scorso. A partire dal 15 ottobre prossimo, invece, la cedola semestrale sarà sempre piena e pari all’1,35% lordo.

Asta BTp occasione per cassettisti

Comprare? La risposta dipende dal nostro obiettivo. Questi due BTp in asta ci consentono di impiegare i risparmi per un periodo non breve, ma neanche lunghissimo, ricevendo un rendimento netto positivo anche in termini reali. La premessa è che le aspettative d’inflazione per i prossimi anni si rivelino corrette e non sottostimate.

Ovviamente, ci sono potenzialità di guadagno per effetto del calo atteso dei rendimenti lungo la curva. I prezzi risalirebbero e ciò consentirebbe all’investitore di rivendere con profitto, liberando la liquidità per altri investimenti o per esigenze personali. Tuttavia, avendo i due titoli una durata non lunga, gli apprezzamenti potenziali non sarebbero elevati. Detto in altri termini, il loro appeal speculativo è relativamente basso. Si tratta più di un investimento per cassettisti.

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Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
Il suo motto è “Il lettore al centro grazie a una corretta informazione”; ogni suo articolo si pone la finalità di accrescerne le informazioni, affinché possa farsi un'idea dell'argomento trattato in piena autonomia.

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