Asta BTp medio-lungo termine, domani in offerta quattro titoli

Il Tesoro colloca in asta domani BTp e CcTeu per un controvalore massimo di 8 miliardi di euro. Le scadenze sono tutte medio-lunghe.
2 anni fa
1 minuto di lettura
Asta bond del Tesoro 13 febbraio
Asta bond del Tesoro 13 febbraio © Licenza Creative Commons

Mese di agosto praticamente finito, ma agli sgoccioli il Tesoro punterà domani ad incassare fino a un controvalore massimo di 8 miliardi di euro. Lo farà con l’emissione di BTp e CcTeu in asta. Saranno quattro i titoli offerti e che esamineremo brevemente nel corso dell’articolo. Ecco quali sono:

  • BTp 5 anni, scadenza 1 dicembre 2027, cedola 2,65% (ISIN: IT0005500068), quinta tranche;
  • BTp 10 anni, scadenza 1 dicembre 2032, cedola 2,50% (ISIN: IT0005494239), nona tranche;
  • BTp 15 anni, scadenza 1 marzo 2030, cedola 3,50% (ISIN: IT0005024234), ventiquattresima tranche;
  • CcTeu 7 anni, scadenza 15 ottobre 2030, cedola semestrale 0,215% + spread 0,75% (ISIN: IT0005491250), ottava tranche.

Nel caso del BTp a 15 anni, evidentemente adesso presenta una durata residua dimezzata, cioè di circa 7 anni e mezzo.

Ad ogni modo, trattasi di quattro titoli di stato medio-lunghi. I rendimenti offerti sul mercato secondario appaiono abbastanza allettanti. Stando ai prezzi di chiusura di venerdì scorso, il BTp 2027 rende il 2,95% lordo; il BTp 2032 il 3,68%; il BTp 2030 il 3,20% e, infine, il CcTeu 2030 il 2,36%.

Inflazione dato chiave per asta BTp

Quest’ultimo titolo è agganciato all’Euribor a 6 mesi, che al termine della settimana scorsa viaggiava sopra 0,98%. Pensate che aveva debuttato quest’anno al -0,54%. Dunque, vi è stato un aumento di circa 150 punti base o 1,50%. Un’enormità per un lasso di tempo così breve. Acquistare un bond di questo genere significa scommettere al rialzo sui tassi di mercato. E questo sarebbe lo scenario nel caso in cui l’inflazione continuasse a salire o, comunque, rimanesse elevata per tutti i prossimi mesi.

Proprio l’inflazione è il dato chiave per capire se e quando investire. Essa costringe la BCE ad alzare i tassi d’interesse, con la conseguenza che i prezzi delle obbligazioni scendono e i rendimenti salgono. Il mercato ha già scontato questo scenario, per cui solo una stretta monetaria più virulenta sarebbe capace di affossare ulteriormente i prezzi. L’Italia presenta, poi, un rischio sovrano maggiore per via delle tensioni politiche legate alle elezioni di settembre e dell’enorme debito pubblico accumulato.

Un BTp a 10 anni al 3,70% si mostra, ad ogni modo, molto allettante. Le aspettative d’inflazione restano ancorate al target BCE per il medio-lungo termine e questo suggerisce che il rendimento reale netto risulterebbe positivo.

[email protected]

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
Il suo motto è “Il lettore al centro grazie a una corretta informazione”; ogni suo articolo si pone la finalità di accrescerne le informazioni, affinché possa farsi un'idea dell'argomento trattato in piena autonomia.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

sul tema OBBLIGAZIONI

Buono fruttifero postale febbraio 2024
Articolo precedente

Perché gli italiani preferiscono i buoni fruttiferi postali ai Btp?

Tempesta perfetta contro l'euro
Articolo seguente

Il discorso di Powell che rischia di mettere KO l’euro e i BTp