Martedì 28 marzo, il Tesoro punta a raccogliere da un minimo di 4,25 a un massimo di 5,5 miliardi di euro attraverso l’emissione di tre titoli di stato. L’asta riguarderà un BTp short term, un BTp€i e un altro BTp di durata residua medio-breve. Vediamo nel dettaglio quali sono i bond e le loro caratteristiche:
- BTp 1 dicembre 2024, cedola 2,50% (ISIN: IT0005045270), 14-esima tranche, 1-1,25 miliardi;
- BTp short term 28 marzo 2025, cedola 3,40% (ISIN: IT0005534281), terza tranche, 2,25-2,75 miliardi;
- BTp€i 15 maggio 2033, cedola reale 0,10% (ISIN: IT0005482994), 14-esima tranche, 1-1,5 miliardi.
Il primo bond ha durata residua inferiore ai due anni e offriva ieri un rendimento alla scadenza appena sotto il 3% lordo con una quotazione di circa 99,22 centesimi.
BTp€i conveniente con inflazione moderata
Da questi dati emerge che il mercato sconterebbe un’inflazione europea media annua quasi del 2,20%, leggermente sopra il target BCE del 2%. Questo bond può proteggere il capitale dalla perdita del potere di acquisto e in una fase come questa si rivela appetibile. D’altra parte bisogna fare bene i conti, perché se le previsioni attuali sopravvalutassero l’inflazione, il rischio per l’obbligazionista sarebbe di acquistare un bond meno redditizio di uno ordinario di pari durata.
I due bond con cedola fissa sono di medio-breve durata e offrono rendimenti non esaltanti. Tuttavia, se l’alternativa fosse di lasciare la liquidità infruttifera su qualche conto corrente o impiegarla a tassi infimi su un conto deposito, meglio sarebbe farci un pensierino.