Il Tesoro colloca in asta BTp short term per un importo compreso tra 2,5 e 3 miliardi di euro nella giornata di domani. Si tratta della terza tranche del bond in scadenza 29 novembre 2023 e zero coupon (ISIN: IT0005482309). Questa è una tipologia di titoli di stato emessa per la prima volta nel 2021 e che nei fatti rimpiazza i CTz. Ha una durata iniziale flessibile, variabile tra un minimo di 18 e un massimo di 30 mesi. Nel caso specifico, il BTp short in asta domani presenta una durata residua di oltre 21 mesi.
Conviene farci un pensiero? I dati sono i seguenti: quotazione di ieri a 99,74 centesimi, pari a un rendimento lordo dello 0,15%. E’ evidente che stiamo parlando di un investimento infruttifero. A maggiore ragione, poi, che l’inflazione italiana viaggia in questi mesi in area 5%. Diciamo che il BTp short sarebbe il tipico investimento di attori istituzionali come banche e assicurazioni a caccia di asset per tenersi liquidi.
Asta BTp short e rischio tassi
Certo, commisurato ai conti deposito delle banche italiane, non sfigura molto. Anch’essi offrono perlopiù tassi d’interesse prossimi allo zero fino ai 36-48 mesi. A differenza di questi, però, il BTp short espone al rischio volatilità per il caso in cui si volesse disinvestire in anticipo, vale a dire qualora non si avesse la possibilità o la volontà di detenere il titolo fino alla scadenza. Tuttavia, data la bassa “duration”, la perdita a cui andremmo incontro nello scenario peggiore sarebbe relativamente bassa.
In teoria, l’unica ragione che ci spingerebbe ad acquistare un BTp short term domani sarebbe di impiegare una somma di denaro in un asset di fatto molto liquido per ottenere un minimo rendimento, magari nell’attesa che i tassi d’interesse aumentino nel frattempo e così alla scadenza avremmo modo di reinvestire il capitale in asset più redditizi e a più lunga scadenza.