I dati del primo semestre 2021 registrano un calo delle aste immobiliari del -28,9% rispetto allo stesso periodo del 2019. Sono quindi 37.874 in meno. Anche il valore economico ovvero l’offerta minima per partecipare all’asta è sceso: si passa infatti da 16,3 miliardi del 2019 a 12 di quest’anno. Questo è quanto emerge dai dati diramati durante l’evento “Auction & Distressed RE” al quale hanno partecipato molti player del mondo dei Non Performing Loans ovvero dei Npl. Ecco maggiori dettagli in merito.
Calo aste immobiliari primo semestre 2021
Nei primi sei mesi del 2021 le aste immobiliari sono state in tutta la penisola 93 mila contro le 48.333 dei primi mesi del 2020.
Aste immobiliari: quale sarà il futuro in Italia
Giulio Licenza, Co-founder di Reviva è certo che il futuro delle aste immobiliari sarà migliore. Da settembre per Licenza ci sarà infatti un incremento dovuto alla sospensione di quelle aventi come oggetto la prima casa del debitore (in vigore da più di 1 anno). Ora, comunica Licenza, la sfida sarà quella di sostenere sia i prezzi che le vendite in vista di un’offerta più elevata.
I dati delle prime aste immobiliari 2021
Il 10 giugno c’è stato l’evento “Auction & Distressed RE” al quale ha partecipato anche Reviva. La voce comune emersa dal webinar è sbloccare le aste in quanto solo così si potrà sbloccare l’economia del paese.
Mercato aste immobiliari: ecco perché è diverso dal pre-covid
Il mercato delle aste immobiliari rispetto al periodo pre-covid è cambiato per l’impossibilità di visionare gli immobili. Si sono cercate, quindi, delle soluzioni nuove ed efficienti come le visite online e la digitalizzazione delle pratiche. Per Mirja Cartia d’Asero, Head of RE di Guber Banca, però, bisognerebbe investire maggiormente sulla descrizione dell’immobile. Inoltre si dovrebbe colmare il gap che esiste fra le vendite giudiziarie e quelle del mercato libero. L’attenzione ci dovrebbe essere sul bene in vendita quanto è in promozione e quindi la parte giudiziaria durante l’asta competitiva si dovrebbe mettere da parte.
Dai dati di Reviva emerge infine che nel 2020 sono diminuite le modalità di vendita fisica presso il venditore del 37,6% in favore delle vendite telematiche. Ci sono però ancora problemi in merito a tale modalità. Il privato, infatti, per accedere ha bisogno della firma digitale, della pec e poi deve sostenere un inter molto complesso.
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