Un trucco sempre più utilizzato per alzare i prezzi di alcuni prodotti all’insaputa del consumatore è lo shrinkflation. In parole semplici si tratta del metodo di ridurre le dimensioni dei prodotti ma con il prezzo che rimane invariato. Gli esempi pratici per capire come funziona questo sistema sono parecchi. Ad esempio il pacchetto di fazzoletti che passa da 10 a 9 pezzi, la quantità di dentifricio nel tubetto, meno rotoli nella carta igienica e persino la quantità di marmellata nel barattolo ma il prezzo rimane sempre quello.
Perché si rischia di spendere di più
Spesso chi compra non si accorge del trucchetto e alla fine si rischia di spendere di più. Questo perché, se ad esempio, i fazzoletti sono 9 invece che 10, il pacchetto finirà prima e quindi si ricomprerà ancora in tempi ravvicinati. Di prodotti che cadono nel tranello dello shrinkflation ne esistono parecchi. Ad esempio, la carta igienica in cui basta ridurre per unità i rotoli a disposizione per fare in modo che con lo stesso prezzo si abbia un rotolo in meno. Idem per il dentifricio e altri prodotti quali creme cosmetiche e il detersivo per la lavatrice, pannolini e pellicole per alimenti, ma anche zucchero e affettati, tonno, cereali, cioccolato, acqua, birra, succhi di frutta etc. Basta ridurre la quantità, chi compra spesso non se ne accorge e paga lo stesso prezzo di sempre ma in realtà finisce per spendere di più perché dovrà comprare più spesso.
Aumentano le tasse e scatta il trucco
Lo shrinkflation viene spesso applicato in caso di aumento delle tasse su beni di consumo, di conseguenza le aziende cercano un modo leggero per non far notare il rialzo dei prezzi, perché alla fine di questo si tratta.
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