Una volta c’era il Reddito di Cittadinanza. La misura ha cessato i suoi effetti a partire dal primo gennaio 2024. Con il Reddito di Cittadinanza è scomparsa anche la Pensione di Cittadinanza, una misura destinata ai soggetti sopra i 67 anni di età. Dal primo gennaio scorso, nella lotta contro la povertà, è stato introdotto l’Assegno di Inclusione. Anche se le due misure possono sembrare simili, cambiano i destinatari dei beneficiari: per alcuni è stato introdotto il Supporto Formazione e Lavoro, un ulteriore sussidio.
Ma perché a qualcuno Reddito di Cittadinanza e Assegno di Inclusione possono sembrare la stessa cosa? Perché, ad esempio, un singolo senza redditi ulteriori e con ISEE pari a zero riceveva 500 euro al mese di Reddito di Cittadinanza e ora percepisce la stessa cifra con l’Assegno di Inclusione. Tuttavia, con questa ultima misura, alcune regole sono cambiate, la platea dei destinatari è ridotta, e c’è chi può riceverne di più: l’assegno di inclusione aumenta a 630 euro al mese dopo una certa età, con regole ben delineate e da approfondire.
La domanda giunta in Redazione
“Buongiorno, sono una titolare di Assegno di Inclusione. Prendo 500 euro al mese. Cosa dovrei fare ora che raggiungo i 67 anni ad agosto? Secondo voi, dovrei richiedere l’Assegno Sociale visto che non ho mai versato contributi? Non dovrebbe l’ Assegno di inclusione aumentare a 600 euro al mese per chi supera i 67 anni di età Mi sembra di aver letto sul sito dell’INPS che posso ricevere più soldi a questa età È corretto ciò che penso?”
Aumenta l’Assegno di Inclusione a 630 euro al mese, ecco da quando
Le differenze più evidenti tra Reddito di Cittadinanza e Assegno di Inclusione riguardano indubbiamente la platea dei beneficiari. Con il Reddito di Cittadinanza, l’ISEE ei redditi familiari erano determinanti. Un nucleo familiare, all’interno dei parametri utili al beneficio, riceveva un sussidio per tutti i familiari presenti.
- oltre i 60 anni;
- minori di 18 anni;
- soggetti presi in carico dai servizi sociali, assistenziali e sanitari;
- invalidi civili almeno al 67%;
- chi assiste invalidi gravi in famiglia o figli piccoli.
Questi soggetti, definiti “fragili”, sono gli unici aventi diritto all’Assegno di Inclusione, mentre per gli altri, tra i 18 ei 59 anni, è disponibile il Supporto Formazione e Lavoro, incentrato sulla formazione e sul reinserimento lavorativo. Il cambiamento rispetto al Reddito di Cittadinanza è quindi significativo.
Ecco cosa cambia sull’ADI per gli over 67 e come aumenta l’Assegno di Inclusione a 630 euro al mese
Nonostante la cessazione del Reddito di Cittadinanza e della Pensione di Cittadinanza, l’Assegno di Inclusione contempla norme favorevoli per i beneficiari oltre i 67 anni. Con il compimento dei 67 anni di età, il massimo importo di integrazione al reddito venduto da 500 a 630 euro al mese, variando secondo la composizione del nucleo familiare e la scala di equivalenza.
Limiti di reddito e condizioni utili all’Assegno di Inclusione e al calcolo dei giusti importi
Per i nuclei familiari tutti con un’età pari o superiore a 67 anni, la soglia reddituale annuale aumenta da 6.000 a 7.560 euro. Calcolata sempre per la scala di equivalenza. Per un single, come nel caso posto, la soglia da non superare per chi ha meno di 67 anni è di 6.000 euro, mentre per gli over 67, l’Assegno di Inclusione può raggiungere i 7.560 euro all’anno, ovvero 630 euro al mese. Se la persona vive in affitto, con un contratto regolarmente registrato, può integrare il sussidio con un ulteriore importo destinato all’affitto pari a 150 euro al mese.
Pensioni, assegno sociale e misure assoggettate alla prova dei mezzi
All’età di 67 anni, molti iniziano a domandarsi se non bisogna richiedere l’Assegno Sociale, soprattutto se non hanno diritto a una pensione contributiva.