In vista degli ultimi e dei probabili prossimi aumenti sulle bollette di luce e gas di gennaio 2022, conviene il prezzo bloccato o quello variabile? Ovviamente i rincari farebbero propendere per la prima soluzione ma qualora ci fosse una diminuzione dei costi (possibilità molto remota) allora il costo influirebbe sulla fattura. Ecco allora maggiori dettagli sulla bolletta con prezzo bloccato, ecco allora come funziona.
Prezzo bloccato o variabile, quale conviene in vista degli aumenti delle bollette di luce e gas?
Con il prezzo delle bollette di luce e gas bloccato, come comunica Laleggepertutti.it, negli ultimi anni si sono risparmiati più di 1000 euro in dodici mesi.
Con il mercato tutelato, invece, non si può scegliere una tariffa a prezzo bloccato ma solo una monoraria o bioraria (nel caso della luce). La prima è quella che resta uguale per tutta la giornata mentre la seconda ha due tariffe diversificate in due fasce orarie. I prezzi, poi, variano a seconda del tipo di utenza: residenziale e non.
Aumenti bollette luce e gas: meglio il prezzo bloccato o il variabile?
A partire dal prossimo 1° gennaio 2023, il mercato tutelato verrà abolito (salvo proroghe dell’ultima ora) per cui resterà solo il libero.
La bolletta indicizzata (quella che varia a seconda delle oscillazioni del prezzo del mercato), invece, c’è sia nel mercato libero che in quello di maggior tutela. I fattori che incidono su di essa sono 4: le spese di trasporto/gestione contatore e quelle per la materia prima (luce/gas). E poi gli oneri di sistema e le tasse.
Cosa provoca gli aumenti delle bollette di luce e gas?
Sicuramente è il costo della materia prima che condiziona di più l’importo della bolletta. Per l’Arera, infatti, esso pesa circa il 54% per la luce e il 45% sulla fattura del gas. Ed è proprio su tale fattore che si gioca la partita tra prezzo fisso e variabile. Se si sceglie il prezzo fisso, ad esempio, e si accetta di pagare 100, si continua a pagare sempre 100 anche se il prezzo della materia prima sale a 120. Ovviamente si paga 100 anche se il prezzo scende a 80. Le spese di trasporto e gestione del contatore, oneri di sistema e tasse sono invece simili sia per il mercato tutelato che per quello libero.
Vista la situazione dell’Italia, al momento conviene l’offerta a prezzo fisso in quanto è improbabile che i costi scendano. Scegliendo tale opzione, si avrà il costo della materia prima bloccato per tutto il periodo dell’offerta anche nel caso in cui i prezzi del settore subiscano impennate. In più con tale offerta si potrà scegliere tra tariffa monoraria (tutto il giorno), bioraria (due prezzi in due fasce orarie) e multioraria grazie alla quale si potranno applicare tre prezzi in tre diverse fasce orarie.
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