L’aumento delle bollette è diventato l’ennesimo incubo in una fase storica decisamente complicata. “Andrà tutto bene” è un’espressione che calza poco in questi mesi convulsi. E nemmeno l’approvazione del decreto Aiuti ter è sufficiente a stare tranquilli. Innanzitutto ci sarà da capire come verranno distribuiti i sostegni alla popolazione. Dopodiché, solo quando effettivamente ci si troverà di fronte ai numeri reali dei rincari, per ora solo percepiti nelle spese ordinarie, sarà chiaro quanto avranno contribuito ad ammortizzare gli sforzi economici dei cittadini.
Aumento delle bollette, lo Stato si fa garante
Detto questo, il decreto Aiuti ter scende in campo e punta decisamente verso le bollette. O meglio, verso i rincari dei costi delle utenze che, secondo gli esperti, non saranno inferiori al 300%. Altro che mazzata. Un rincaro simile non si vedeva da decenni, così come un tasso di inflazione come quello attuale (attorno o poco sopra il 7%). E chissà per quanto tempo). In un quadro come questo, determinare quale sarà il reale impatto per una capacità di spesa sempre minore è decisamente complicato.
Sostegni diretti
Ma non è tutto. Nel catino dei benefici finisce anche il terzo settore, inclusi gli enti di volontariato, oltre che i luoghi di cultura come i musei, cinema e teatri. Quaranta milioni di fondo per il pagamento delle bollette (in alcuni casi decuplicate per le attività in questione), ottenibili tramite il riconoscimento di un credito d’imposta. Un’agevolazione che figurerà di fatto come uno sconto sull’importo complessivo delle utenze. Persino i patronati rientrano nel quadro agevolativo, con un contributo di 250 euro una tantum. A proposito di rincari, anche se negli ultimi mesi l’emergenza sembra essere se non rientrata quantomeno stabilizzata, il nuovo decreto guarda anche al carburante. La riduzione delle accise è stata confermata fino al prossimo 31 ottobre, mentre per le aziende di trasporto sono stati stanziati 100 milioni per far fronte ai costi aumentati per la circolazione dei mezzi. Non si tratta di vere e proprie utenze ma il circolo dei consumi viaggia anche su strada. L’incubo dello stop degli autotrasportatori sembra sospeso, almeno per ora.