La pensione liquidata spesso è di importo troppo basso. Sono le statistiche dei dati ufficiali dell’INPS a dimostrarlo. Tantissimi i pensionati che hanno assegni sotto i 1.000 euro. E ce ne sono tanti che prendono addirittura meno di 500 euro. Per questo molti ex lavoratori si chiedono come fare per prendere un assegno più alto. La risposta che tutti possono dare è sempre la stessa. Maggiorazioni sociali, integrazioni al trattamento minimo, incremento al milione. Si tratta di somme aggiuntive sulla pensione che vengono elargite a chi ha determinate condizioni reddituali e vive con una pensione minima.
“Gentile redazione, mi chiamo Andrea e da 5 anni sono ormai in pensione. Prendo un assegno da 800 euro al mese che non mi è sufficiente. Certo, so anche che c’è chi prende meno di me, ma davvero 800 euro non mi bastano. Infatti praticamente dopo qualche mese da pensionato, ho ripreso a lavorare. Ho dovuto integrare ciò che prendevo di pensione con un altro reddito. Tra affitto, spese e altro, vorrei prendere qualcosa in più di assegno. L’INPS mi ha detto che non ho diritto alle maggiorazioni. Ma allora io pensionato e a riposo non lo sarò mai per davvero? Stavo per esempio pensando a trovare dei soldi in prestito per i versamenti volontari all’INPS. Versando contributi possono far salire di importo la mia pensione? VI ringrazio in anticipo per la vostra eventuale risposta.”.
Lavorare dopo la pensione da diritto al ricalcolo dell’assegno
Il nostro lettore nel suo quesito ha detto cose giuste e cose non giuste. Che la pensione sia troppo bassa è evidente, perché 800 euro al mese sicuramente non sono sufficienti per una vita dignitosa. Ma è anche vero che c’è di peggio, con i pensionati al di sotto dei 500 euro mensili prima citati.
Si può cambiare misura grazie a nuovi contributi?
Utilizzare nuovi contributi dà diritto a un ricalcolo dell’assegno previdenziale. Ma non dà diritto a cambiare misura pensionistica. In pratica, chi è uscito con la pensione anticipata, non potrà chiedere quella di vecchiaia a 67 anni e viceversa. Chi è uscito con l’anticipata contributiva a 64 anni non potrà cambiare misura una volta arrivato a 41 anni di contributi con quota 41. Potrà soltanto chiedere che vengano considerati i nuovi contributi per l’importo del suo assegno.
I contributi volontari non servono se versati dopo la data del pensionamento
Un errore di calcolo il nostro lettore lo fa quando parla di prosecuzione volontaria dei contributi. I contributi volontari sono utili al diritto e alla misura della pensione. In pratica sono utili sia per il calcolo dell’assegno che per il raggiungere una determinata pensione.