Il 21 aprile 2023 molti lavoratori avevano aderito allo sciopero indetto per il mancato rinnovo del CCNL di categoria. Parliamo dei lavoratori del settore Legno e Arredo, ovvero di quelli che rientrano nel CCNL legno, sughero, mobile, arredamento e boschivi forestali. Il mancato rinnovo, anche alla luce dell’aumento del costo della vita, ha messo in difficoltà i lavoratori. perché come prassi ad ogni rinnovo si provvede ad adeguare all’inflazione i salari dei lavoratori. Adesso tutto risolto, perché la piattaforma di rinnovo il 21 giugno è giunta a conclusione.
“Salve, sono un lavoratore di una fabbrica di salotti e divani e volevo avere informazioni sulle cifre che mi spetteranno di aumento il 18 agosto, quando prenderò lo stipendio di luglio. Perché a quanto pare c’è stato il rinnovo del contratto ed essendo assunto al terzo livello non ho capito se prenderò 100 euro al mese come un neo assunto o se prenderò di più.”
Aumento di stipendio CCNL, le vere cifre per i lavoratori dei salotti e delle fabbriche di arredo
Il 21 giugno scorso finalmente la fumata bianca sul rinnovo del contratto per i lavoratore del settore legno, sughero e arredo. Una platea di circa 250.000 lavoratori adesso hanno un CCNL in vigore visto che il precedente era scaduto alla fine del 2022. Il mancato rinnovo, come detto in premessa, aveva preoccupato i lavoratori che avevano quindi promosso, per il tramite dei sindacati, una giornata di mobilitazione il 21 aprile scorso, che era anche la giornata del consueto Salone del Mobile. Senza incrementi di salario, evidente che il potere di acquisto del loro stipendio era sceso, perché l’inflazione non fa sconti. Ma adesso con il rinnovo del CCNL arrivano anche gli attesi aumenti. E partiranno proprio dal mese di luglio, quello che comunemente i lavoratori prendono ad agosto.
Aumenti ma non solo, perché in arrivo due tranche di arretrati per i mesi da gennaio a giugno 2023
Il nuovo CCNL legno e arredo decorre dal 1° gennaio 2023 e scade il 31 dicembre 2025. Una validità triennale con le nuove tabelle stipendiali che devono essere utilizzate dai datori di lavoro a decorrere proprio dal già citato mese di gennaio 2023. Questo significa che se da luglio i lavoratori prenderanno mese per mese il nuovo stipendio con l’aumento previsto, gli stessi lavoratori prenderanno arretrati per i mesi passati. L’aumento è pari al 7,3% e quindi varia in base allo stipendio percepito che a sua volta varia in base ai livelli di inquadramento dei lavoratori. Per gli arretrati invece la soluzione trovata nella piattaforma di rinnovo è quella di cifre una tantum uguali per tutti e due tranche da 300 euro da percepire. La prima sempre con lo stipendio del mese di luglio e la seconda con lo stipendio di marzo 2024. In entrambi i casi cifre uguali per tutti e due versamenti aggiuntivi sullo stipendio da 300 euro l’uno.
Ecco le tabelle in vigore
Per 250.000 lavoratori arrivano più soldi in busta paga quindi. Ma di che cifre parliamo? Per l’aumento di stipendio CCNL, le vere cifre per i lavoratori dei salotti e delle fabbriche di arredo dipendono dal livello di inquadramento. Come si legge nel testo del nuovo CCNL alla cui piattaforma hanno partecipato FederlegnoArredo come rappresentante dei datori di lavoro e i sindacati Feneal-Uil, Filca-Cisl e Fillea-Cgil, l’aumento di salario è del 7,3% e varia in base alla categoria contrattuale dove è inserito il lavoratore. Per esempio al primo livello, contraddistinto dalla categoria AE1 spettano esattamente 102,20 euro in più al mese.
- AD3: 214,62 euro;
- AD2: 209,51 euro;
- AD1: 199,29 euro;
- AC5: 189,07 euro;
- AC4: 173,74 euro;
- AC3: 158,41 euro;
- AC2: 158,41 euro;
- AS4: 158,41 euro;
- AC1: 143,08 euro;
- AS2: 143,08 euro;
- AS3: 150,75 euro;
- AS1: 136,95 euro;
- AE4: 136,95 euro;
- AE3: 129,28 euro;
- AE2: 121,62 euro;
- AE1: 102,20 euro.
Arretrati distaccati dal livello di inquadramento, ecco la differenza rispetto agli aumenti di stipendio
Si chiama vacanza contrattuale e concede ai lavoratori l’indennità di vacanza. Parliamo del periodo in cui i lavoratori continuano a prestare servizio senza un CCNL in vigore. Ed è quello che è successo ai lavoratori di questo settore di cui parliamo nel periodo che va da gennaio a giugno 2023. Per questo periodo e per tutti indistintamente dai livelli, il CCNL prevede 600 euro di una tantum. Ma come detto, per non mettere in ginocchio le aziende con versamenti degli arretrati tutti e subito, ecco che la formula prescelta è quella delle due rate. I primi 300 euro a luglio 2023, i secondi a marzo 2024. Inoltre il nuovo CCNL prevede che a gennaio 2024 e gennaio 2025, i minimi salariali si adegueranno al tasso di inflazione come stabilirà l’ISTAT.