Almeno per ora l’aumento del diesel non c’è ancora stato, ma è meglio fare il punto della situazione, poiché se pensate che la questione delle accise sia stata accantonata vi sbagliate di grosso. In realtà, è infatti più probabile che torni in auge in un secondo momento, anziché essere archiviata per sempre. Negli ultimi giorni si è discusso molto dell’aumento delle accise sul diesel, una misura che aveva sollevato preoccupazioni tra gli automobilisti e, in particolare, tra gli autotrasportatori. Il governo italiano ha recentemente approvato una riforma delle disposizioni sulle accise, ma senza toccare le aliquote su benzina e gasolio.
La riforma delle accise: nessun aumento per ora
Il 15 ottobre 2024, il governo ha varato un decreto legislativo che introduce una riforma complessiva del sistema delle accise. Tuttavia, nel testo non si fa menzione di alcun intervento diretto sulle aliquote che gravano su benzina e diesel, rassicurando per ora chi temeva un aumento del prezzo del carburante. Come riportato, “Per giorni, per non dire per settimane, ha tenuto banco la questione dell’aumento delle accise sul gasolio da equiparare a quelle della benzina“. Questa notizia aveva scatenato timori tra l’opinione pubblica, soprattutto tra coloro che utilizzano il diesel per lavoro, come gli autotrasportatori, che sarebbero stati tra i più colpiti da un eventuale aumento.
Nonostante la mancata modifica delle accise su gasolio e benzina, il decreto legislativo introduce diverse novità in ambito fiscale. Tra le misure incluse, spicca la creazione del sistema SOAC (Sistema di Qualificazione degli Operatori). Questo nuovo meccanismo ha lo scopo di instaurare un rapporto di fiducia tra i soggetti obbligati al pagamento delle accise e l’amministrazione finanziaria, con una serie di vantaggi per gli operatori qualificati, tra cui l’esonero dall’obbligo di prestare cauzione e la riduzione di specifici oneri amministrativi.
Il futuro delle accise sul gasolio
Anche se al momento il governo non ha proceduto con l’aumento delle accise sul gasolio, non è escluso che in futuro si possa intervenire in questo ambito. Il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Edoardo Rixi, ha dichiarato che un intervento sulle accise non è da escludere, in linea con le richieste dell’Unione Europea, che da tempo insiste per una “neutralità” tra benzina e gasolio. La UE infatti mira a eliminare le disparità tra i due carburanti, promuovendo un trattamento equo che non favorisca un carburante rispetto all’altro.
Questa possibile parità di tassazione è al centro del dibattito politico, con il rischio che l’aumento delle accise sul diesel possa essere solo rimandato. Al momento, il governo sembra aver trovato un equilibrio temporaneo che dà respiro agli utenti della strada, in particolare a chi dipende dal diesel per lavoro.
Le novità introdotte dal decreto legislativo
Il decreto legislativo del 15 ottobre, oltre a evitare un immediato aumento delle accise, introduce modifiche significative per diversi settori. Tra le novità più rilevanti vi è la revisione delle modalità di accertamento e liquidazione dell’accisa sul gas naturale. Si supera il sistema attuale basato su un meccanismo di acconto storico, con l’obiettivo di rendere più equo e moderno il sistema di tassazione.
Altre importanti modifiche riguardano la distinzione tra usi civili e industriali del gas naturale, che viene sostituita dalla nuova suddivisione in usi domestici e non domestici. Lo stesso criterio viene applicato anche per l’energia elettrica, semplificando ulteriormente il quadro normativo. Per quanto riguarda gli oli lubrificanti, si introducono agevolazioni per gli operatori, che potranno tenere una contabilità aggregata per i prodotti omogenei, riducendo così il rischio di contenziosi.
La posizione del governo sul diesel
Nonostante la temporanea tregua, il governo ha già delineato una possibile strategia futura per il riallineamento delle accise su benzina e gasolio.
Secondo questa strategia, le accise sul diesel aumenterebbero di un centesimo all’anno fino al 2030, mentre quelle sulla benzina verrebbero progressivamente ridotte. Questa soluzione mira a raggiungere una “neutralità” tra i due carburanti entro i prossimi cinque anni, senza però gravare eccessivamente sugli utenti. Rixi ha aggiunto che l’aumento previsto è minimo rispetto alle richieste iniziali dell’Unione Europea, che avrebbe voluto un aumento di 10 centesimi al litro.
In sintesi…
- Il governo ha evitato un aumento immediato delle accise sul diesel, introducendo invece una riforma generale delle accise.
- Un riallineamento graduale delle accise tra benzina e gasolio è previsto entro il 2030, con un aumento di 1 centesimo all’anno per il diesel.
- Nonostante la tregua attuale, un intervento futuro sulle accise del gasolio resta possibile, in linea con le richieste dell’Unione Europea.